Come obiettivo… la perfezione

di Giuliva di Berardino

CHI PUÒ ESSERE PERFETTO COME È PERFETTO IL PADRE CHE È NEI CIELI?

In questa domenica il vangelo ci pone come obiettivo la perfezione. A una prima lettura, possiamo pensare che questo obiettivo sia impossibile da raggiungere a noi umani, peccatori e mortali: chi può essere perfetto come è perfetto il Padre che è nei cieli? Però se comprendiamo cosa significa essere perfetti per il Vangelo, ci rendiamo conto che le parole di Gesù ci danno la possibilità di considerare la nostra esistenza, le nostre relazioni, la nostra intelligenza e i nostri sentimenti in modo più autentico e vero.

Essere perfetti allora non è essere i migliori, ma essere veri, autentici, essere quello che siamo. Ed è un dono allora ricevere in questa domenica l’annuncio di questo vangelo, che ci ricorda come il Signore desideri per noi l’autenticità, o almeno la ricerca di autenticità, perché ciò che ci rende autentici è il fatto di non accontentarsi mai di ciò che è scontato, di quello che già sappiamo. Gesù chiede di superare tutte quelle situazioni in cui siamo adagiati, soprattutto quelle di conflitto, perché anche nel conflitto ci si può adagiare, senza cercare nessun modo per continuare a sperare. E se al tempo di Gesù, ma forse anche oggi per alcuni, la legge del taglione veniva adottata per ridurre il male, oggi Gesù, con le sue parole, ci annuncia che le situazioni che ci rendono sempre meno autentici nella fede non esigono semplicemente un atteggiamento che riduca il male, ma una vera e propria vigilanza su noi stessi, ottenuta con la preghiera e con la volontà, affinché il male non trovi accesso nei cuori.

Essere perfetti non vuol dire essere infallibili, ma essere pienamente se stessi, capaci non tanto di ridurre il male, ma di bloccarlo, di espellerlo completamente da noi stessi, attraverso l’amore! È per questo che il Vangelo ci annuncia oggi che, se ci fossero dei nemici nella nostra vita, non vanno odiati loro, ma il male che ci fanno, quello sì che deve essere bloccato! E il modo in cui il male può essere bloccato è l’amore che si esercita con la preghiera, anche e soprattutto per i nemici. Non perché dobbiamo amare chi ci odia, ma perché il nostro cuore resti puro e non concepisca il male contro nessuno. Questo è essere perfetti, è custodire l’integrità del cuore bloccando il male, eliminando la possibilità di prendere dimora nel nostro cuore.

C’è sempre un oltre, verso cui è necessario sporgersi per poter uscire da se stessi e conoscere la verità nelle relazioni che viviamo, per vivere con autenticità ed essere pienamente quello che siamo. Questo “oltre” lo impariamo nella misura in cui contempliamo l’amore di Dio Padre, che ama tutti allo stesso modo. Allora questo significa “siate perfetti”! Significa desiderare l’”interezza” di Dio, la completezza di Dio che si cura di tutti, che ama tutti, che non fa distinzione di persone. Chiediamo al Signore, in questa domenica, di far crescere dentro di noi il desiderio di amare come ama il Padre, con la Sua completezza, con la Sua integrità e totalità, perché è solo questo amore che blocca il male e costruisce, in noi e intorno a noi, la pace.

Buona domenica con il VANGELO DEL GIORNO di Domenica 19 febbraio 2023 (Mt 5,38-48):

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.

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