Gli animalisti si sono battuti contro l’abbattimento dell’orsa trentina Jj4. Oggi piangiamo un’altra vittima!

di Diego Torre

MA QUALE POVERA ORSA!

Presso i nativi (si può dire nativi o è politicamente scorretto?) d’America il bisonte bianco era sacro ed intangibile. Presso gli animalisti lo stesso rispetto viene portato alle bestie di ogni genere, anche agli orsi. Anche se uccidono?

La tragica vicenda che ha visto Andrea Papi, un giovane sportivo di 26 anni, ucciso da un’orsa ripropone il problema della convivenza fra uomini e animali. A che punto il diritto dell’animale a vivere in un  habitat  a lui congeniale si concilia con quello dell’uomo? In tempi di naturale buonsenso non vi erano dubbi.

E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra»…  Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” (Gen 26).

L’uomo in quanto essere razionale, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, è il naturale amministratore del creato e poteva disporne per il suo bene. Questo ovviamente non implica il poterlo devastare stupidamente. Ma la tesi della cultura animalista è un’altra, riassumibile nell’“estendere il principio base di uguaglianza agli animali non umani” (Peter Singer, Liberazione animale), essendo comuni ad entrambi l’esperienza della sofferenza e del piacere, considerati i principali parametri di riferimento della vita.

Ritenere l’uomo superiore in virtù della somiglianza divina, della ragione e della libertà sarebbe autentico razzismo, anzi “specismo”. E continua il baldo filosofo, ovviamente ateo, pioniere e finanziatore del movimento per i diritti degli animali: “uno scimpanzé, un cane, un maiale, avranno un ben più alto grado di autocoscienza…. Rispetto ad un bambino gravemente ritardato o a qualcuno in stato di avanzata vecchiaia”   (ib.). “Scimmie, cani, gatti e perfino topi sono più intelligenti, più consapevoli di quanto accade loro …. di molti umani cerebrolesi, degenti nelle corsie degli ospedali. Non sembrano esistere caratteristiche moralmente rilevanti che questi essere umani posseggano e di cui manchino gli animali” (Peter Singer, Etica Pratica). E inoltre “le ragioni per non uccidere le persone non valgono per i neonati” (ib.).

Figuratevi per dei banalissimi feti umani! Simili presupposti predispongono ovviamente alla liceità di aborto ed eutanasia. E’ sintomatico che i nazisti fecero esperimenti sui detenuti nei lager, applicarono l’eutanasia verso i disabili, ma furono i primi a proibire la vivisezione sugli animali.

Ma tornando all’orsa trentina, Jj4, si scopre ora che il 22 giugno 2022 essa aveva aggredito due persone, padre e figlio, sul monte Peller, e che la giunta provinciale di Trento ne aveva disposto l’abbattimento, poi annullato con sentenza dal Tar. Se il Tar allora non si fosse opposto, Andrea Papi oggi sarebbe vivo.

Anche questa volta il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha appena emesso un’ordinanza di abbattimento, ma la Lega Anti Vivisezione, preannunciando il ricorso al Tar, ha nel frattempo trovato un luogo sicuro dove trasferire il povero plantigrado e chiede un ripensamento al Presidente Fugatti.

Siamo commossi da tanta attenzione verso gli animali; saremmo ben lieti se vi fosse (almeno) la stessa per i bimbi nel grembo materno massacrati a decine di migliaia (nella sola Italia). Abbiamo la massima simpatia per gli orsi (mantenendo le dovute distanze), ma restiamo fermamente convinti che non è lecito mettere a rischio la vita umana per il “benessere” di un qualunque animale.

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Troppi corsi in un territorio con poco cibo selvatico.
Devono pur mangiare e così si avvicinano ai centri abitati
L’equilibrio ecologico è rotto.