Non abbiamo scuse per tirarci indietro quando si tratta di annunciare il Vangelo!

di Giuliva di Berardino

ALL’EPOCA DI GESÙ LE DONNE NON CONTAVANO NULLA. MA APPARVE DA RISORTO PER LA PRIMA VOLTA A MARIA MADDALENA

Il vangelo di oggi inizia affermando che Gesù apparve per prima a Maria Maddalena, ed è lei che va ad annunciare la Risurrezione agli altri discepoli. Questa è un’affermazione forse per noi abituale, ma al tempo di Gesù aveva qualcosa di sconvolgente! Infatti, come per venire al mondo Dio volle dipendere dal seno di una semplice ragazzina chiamata Maria, così per essere riconosciuto vivo in mezzo a noi, volle dipendere dall’annuncio di una donna liberata da sette demoni, anche lei chiamata Maria. L’elezione di Dio per queste donne dovrebbe farci riflettere!

All’epoca di Gesù le donne non contavano nulla, figuriamoci poi quanto potevano contare proprio queste due donne semplici, emarginate, povere. Eppure, proprio queste donne sono state elette, manifestando la follia dell’amore di un Dio che, per dirla con San Paolo, “sceglie ciò che nel mondo è nulla, per ridurre al nulla le cose che sono“. E’ normale, dunque, che i discepoli non credettero a Maria di Magdala, ma il vangelo ci dice che i discepoli non credettero neppure ai due discepoli tornati dalla strada per Emmaus! Per questo, quando Gesù appave loro, li rimprovera per la loro l’incredulità.

Eppure leggiamo oggi nel Vangelo una cosa sconvolgente: non si spaventa dei limiti di questi uomini, ma li invia ad annunciare il Vangelo a tutte le creature.“Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura”. Incredibile: Gesù ha inviato non solo le donne che erano rimaste fedeli a Lui fino alla fine, ma anche quegli uomini che hanno dubitato fino alla fine!

Questo vuol dire che il Vangelo è più grande dei nostri limiti, delle nostre infedeltà e che non abbiamo scuse per tirarci indietro quando si tratta di annunciare il Vangelo! È vero che la fiducia genera il dono, ma, allo stesso tempo, è vero anche che la fiducia è generata dal dono di poter annunciare un Vangelo di gioia! Facciamoci, allora, annunciatori gioiosi della Risurrezione come lo furono gli apostoli e le sante donne! Fidiamoci di Dio e non preoccupiamoci di essere creduti, non stiamo lì a guardare la nostra indegnità, perché Dio ci sceglie tutti, così come siamo! Egli desidera portare la gioia del Vangelo a tutti , anche attraverso di noi! Preghiamo con un inno alla Pasqua della liturgia ortodossa:

Christòs anèsti ek nekròn,
Thanàto thànaton patìsas.
Kai tois en tois mnèmasis
Zoìn kharisàmenos

Cristo è risorto dai morti,
Con la morte ha vinto la morte,
E a quelli nelle tombe
Ha donato la vita!

Buona Pasqua con il Vangelo di oggi (Mc 16, 9-15)

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

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