Perché l’FBI ha usato agenti sotto copertura per spiare i cattolici tradizionali?

di Angelica La Rosa

IL DEPUTATO USA JIM JORDAN: “GLI AMERICANI DOVREBBERO LIBERI DI ESERCITARE I LORO DIRITTI FONDAMENTALI DEL PRIMO EMENDAMENTO, SENZA PREOCCUPARSI CHE L’FBI POSSA AVER IMPIANTATO LE COSIDDETTE FONTI ‘TRIPWIRE’

Il deputato americano Jim Jordan, ha denunciato che l’Fbi ha utilizzato almeno un agente sotto copertura per ottenere informazioni sui cattolici tradizionalisti.

Jim Jordan, membro della Camera dei rappresentanti, e presidente della sua sottocommissione sulla strumentalità del governo federale, ha ottenuto dall’FBI un documento di 18 pagine sugli sforzi dell’agenzia per indagare su un presunto legame tra i cattolici tradizionalisti e un movimento nazionalista bianco di “estrema destra”.

Il comitato aveva richiesto informazioni dopo che era trapelata una nota interna dalla divisione Richmond dell’FBI. Il documento, poi ritrattato dall’agenzia, chiedeva una simile indagine all’interno delle comunità cattoliche tradizionaliste.

Il promemoria indica vergognosamente i cattolici interessati alla messa in latino nel rito tradizionale “potenzialmente legati a gruppi estremisti violenti”, di “matrice razzista o etnica”.

“I documenti finora ottenuti mostrano come l’FBI si sia impegnata a compilare un elenco di luoghi di culto cattolici come potenziali fonti per monitorare e riferire sui loro parrocchiani”, afferma Jordan. In questo senso, ha affermato che “gli americani vanno in chiesa per adorare e riunirsi per il loro miglioramento spirituale e personale. Dovrebbero essere liberi di esercitare i loro diritti fondamentali del Primo Emendamento senza preoccuparsi che l’FBI possa aver impiantato le cosiddette fonti ‘tripwire’ o altri informatori nei loro luoghi di culto”.

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