Il mariologo Roggio: “Fatima è un invito alla conversione e penitenza”
di Bruno Volpe
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GIAN MATTEO ROGGIO, MISSIONARIO DE LA SALETTE: “ONORIAMO LE MAMME CHE CI DANNO LA VITA”
Fatima? Un invito alla conversione e penitenza. Lo dice in questa intervista il mariologo padre Gian Matteo Roggio, missionario de La Salette e docente alla Università Cattolica del Sacro Cuore. Come è noto, il 13 Maggio di ogni anno la Chiesa cattolica ricorda le apparizioni di Fatima (13 Maggio 1917- 17 Ottobre 1917), tra le più note nella storia della cattolicità.
Padre Roggio, che cosa ci dice Maria a Fatima?
“La particolarità di Fatima è che il Cielo si ricorda dei piccoli rispetto ai grandi e ai superbi. Siamo nel tempo della grande guerra, gli occhi sono puntati, come avviene del resto anche oggi, sui potenti del momento. La Madonna a Fatima, ma tanto succede in altre apparizioni, rovescia totalmente questa logica, in poche parole ricorda e ribadisce quello che nel Vangelo ci dice nel canto del Magnificat, in cui si sostiene apertamente che vengono innanzati gli umili e sbalzati i superbi dai loro troni. Vi è una aperta opzione per gli umili”.
Che cosa vuole dire?
“Che agli occhi di Dio quelli importanti sono i piccoli, gli ultimi e non i superbi o quelli sui quali erroneamente si pensa di fare affidamento”.
Le apparizioni di Fatima, con l’invito alla consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria talvolta sono state lette in chiave anti comunista: è davvero in questo modo?
“Le apparizioni mariane, incluse quelle di Fatima, tutto sommato dicono la stessa cosa: conversione e penitenza. Affermano questo per il semplice motivo che si rifanno tutte al Vangelo, dove siamo invitati a cambiare rotta, dunque conversione ritorno a Dio, e penitenza intesa come carità verso gli altri e i piccoli nel particolare. In quanto alla presunta posizione anti comunista delle apparizioni di Fatima non bisogna interpretare il dato in chiave meramente politica o sociologica. Quella consacrazione al Cuore di Maria significava il non fare affidamento sui potenti di turno che erano e sembravano allora i leader comunisti. Ma il tutto va contestualizzato. Anche oggi abbiamo il dovere di non fare affidamento sui potenti, di non ritenere che tutto dipenda da loro e che al contrario solo Dio è Colui nel quale dobbiamo aver fiducia… I superbi di oggi, per seguire Papa Francesco, mutatis mutandis sono gli stessi di allora, chi detiene il potere economico, finanziario ed anche politico e peggio ancora determina le sorti del mondo, persino in senso economico. Un vero ed autentico cristiano deve solo avere fiducia in Dio”.
Padre Roggio, nel mese di Maggio, esattamente domenica 14, si celebra in Italia la festa della Mamma. E’ un caso che questo avvenga proprio in un tempo mariano?
“Assolutamente no. Non ha nulla di casuale. Bisogna ricordare e sottolineare che Maria è sia Madre di Dio che Madre nostra e della stessa Chiesa. Occorre rispettare le madri specialmente queando sanno prendersi cura dei loro figli. Una madre assennata è quella che non abbandona il figlio a se stesso. Oggi spiacevolmente tanti figli e tanti ragazzi che pur hanno madre e padre sono di fatto orfani, non sanno chi ascoltare. Il dovere primario di una madre, come fa Maria, è prendersi cura dei figli, aiutarli e allevarli con amore”.
Che devono fare a loro volta i figli?
“Onorare le mamme, sono loro coloro che danno la vita”.