Perché è importante la devozione alla Beata Vergine Maria?

di Angelica La Rosa

DIO CI HA FATTO IL BELLISSIMO DONO DI UNA MADRE SPIRITUALE PER AIUTARCI A DIVENTARE UNA COSA SOLA CON LUI

Perché è importante la devozione alla Beata Vergine Maria? La risposta a questa domanda, scrive Vladimir Mauricio-Perez sul Denver Catholic, è molto semplice: “perché Dio l’ha voluto”.

A chi ritiene che relazionarci con la Beata Vergine Maria ci distrarrebbe dal rapporto spirituale con la Santissima Trinità, l’autore risponde con un esempio relativo ad un giovane che incontra i genitori della sua ragazza. “Man mano che li conosce, si rende conto che sono una buona famiglia, si diverte a stare con loro e inizia anche ad amarli in un certo senso. Significa che innamorandosi di loro amerà meno la sua ragazza? Non necessariamente. Potremmo anche dire che è possibile il contrario: il suo amore per la famiglia della sua ragazza può aiutarlo a conoscere e amare ancora di più la sua ragazza”.

Qualcosa di simile accade nel rapporto dei cattolici con la Beata Vergine Maria. “Lei non è lì per distrarci da Dio, ma per condurci a lui”.

Il ruolo di Maria nel piano di Dio è importantissimo. Ma perché diciamo che Dio ha voluto che avessimo una relazione con la Vergine Maria? “La Bibbia ci dà la risposta. Nel Vangelo di Giovanni troviamo le ultime parole di Gesù. Rivestono un’importanza particolare perché, si sa, nessuno sprecherebbe l’ultimo respiro dicendo qualcosa di superfluo. Hanno un significato speciale, sono potenti. Gesù sa che non gli resta molto tempo ma fatica a dirle lo stesso. Tra queste parole sentiamo Gesù rivolgersi direttamente a sua madre: ‘Donna, ecco tuo figlio!’ e al discepolo amato: ‘Ecco tua madre!’ (Gv 19,26-27). Cosa significa questo? Molti pensano che quando Gesù chiama sua madre ‘donna’, le stia mancando di rispetto o sminuendo. Ma Gesù si prenderebbe davvero il tempo per farlo a sua madre mentre sta morendo sulla croce? Certo che no. Uno sguardo più approfondito ci permette di vedere che il titolo ‘donna’ ha un significato più profondo nel Vangelo di Giovanni”.

Gesù chiama sua madre “donna” perché “la chiama come la prima donna del Libro della Genesi: Eva. Giovanni fa qualcosa di simile in tutto il suo Vangelo. Inizia il suo Vangelo con le stesse parole del Libro della Genesi – ‘In principio’ – per sottolineare che mentre la Genesi racconta la storia della Creazione, il suo Vangelo racconta la storia della Nuova Creazione operata da Cristo. In questa Nuova Creazione, Gesù è il Nuovo Adamo (come spiega anche 1 Cor 15,21-23) e Maria è la Nuova Eva”.

Maria è la “donna” la cui discendenza (Gesù) schiaccerà la testa del serpente (Gn 3,14-15). Quindi, spiega Vladimir Mauricio-Perez, chiamandola “donna”, Gesù chiama Maria la “Donna Nuova”, “la madre spirituale di tutti coloro che sono nati nella Nuova Creazione operata da Cristo. Diventa la madre di ogni discepolo amato, di ogni persona che segue Gesù. Dio ci ha fatto un grande dono: sua madre come nostra compagna”.

“Ma perché Dio dovrebbe farlo? Per cosa avremmo bisogno di Maria?”, si chiede Vladimir Mauricio-Perez. “Questo ha a che fare con il modo che Dio ha scelto di agire nella storia, nel suo disegno di redenzione. Dio ha scelto di agire attraverso ‘intermediari’ o mediazioni. Se lo desiderasse, non avrebbe bisogno che noi collaboriamo con lui nel suo piano. Avrebbe potuto apparire al mondo intero e convincere tutti. Eppure, disse ai suoi discepoli: ‘Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni’ (Mt 28,19). Questo significa che Dio ha scelto di raggiungere il cuore e la vita delle persone attraverso altre persone, attraverso mediazioni”.

A ben pensarci, questo si dimostra vero anche nella nostra stessa vita. “Quanti di noi hanno abbracciato la fede cristiana per quello che ci hanno insegnato i nostri genitori o qualcuno di importante nella nostra vita, per l’esempio o l’invito di qualcuno? Quante volte Dio ci ha parlato attraverso gli altri? Ogni volta che usiamo la parola ‘attraverso’ stiamo parlando di una mediazione – qualcuno nel mezzo attraverso il quale Dio ci parla. Dio agisce attraverso gli altri, usa mediazioni”.

Come spiega Vladimir Mauricio-Perez, “un altro esempio di mediazione è pregare gli uni per gli altri. La lettera di san Giacomo ci chiama chiaramente a farlo (Gc 5,16). Quando preghiamo per un fratello o una sorella in Cristo, diventiamo l’intermediario, come Mosè, che supplica Dio per qualcun altro. Non c’è niente di sbagliato nell’essere ‘mediatori’ in questo modo”.

Come rispondere ai protestanti che, basandosi letteralmente sulla 1 Timoteo 2,5 dice chiaramente che Gesù è l’unico Mediatore tra Dio e l’uomo?. “Dio agisce attraverso mediazioni, ma solo Gesù è Mediatore con la ‘M’ maiuscola, potremmo dire. Cioè, solo Lui era capace di unire l’uomo a Dio, solo Lui poteva diventare il ponte che ha vinto il peccato e ci ha portato a una vita nuova. Nessun altro è mediatore come lo è Gesù. Abbiamo il ‘Mediatore’, che è Gesù, e ‘mediatori’, noi cristiani. Gesù ha voluto che noi partecipassimo alla sua mediazione, ma questo non significa che ci sostituiamo a lui o ci facciamo concorrenza con lui. Questa mediazione è ciò che ci permette di invitare le persone a conoscerlo. Egli ha voluto così che si realizzasse il suo piano di salvezza. Quindi, quando diciamo che noi o Maria siamo ‘mediatori’, ovviamente non stiamo dicendo che siamo ‘mediatori’ come Cristo. Diciamo semplicemente che ha scelto di farci partecipi della sua missione raggiungendo gli altri attraverso di noi”.

La Vergine Maria “occupa un posto speciale tra noi, che partecipiamo alla mediazione di Gesù, perché Dio ha voluto venire a noi attraverso di lei e ce l’ha donata come Madre. La sua missione consiste nel condurci sempre a Lui: ‘Fate quello che vi dirà’ (Gv 2,5). Lei, come noi, media sotto la mediazione di Cristo. Quando diciamo che intercede per noi, non stiamo dicendo che ci dimentichiamo di Dio. Significa semplicemente che ci rivolgiamo a lei per le preghiere, cosa che fanno tutti i cristiani quando chiedono preghiere ai loro fratelli e sorelle. Quindi, quando i cattolici ‘pregano’ Maria, non stiamo pregando nello stesso modo in cui preghiamo Dio. Chiediamo la sua intercessione, così come chiediamo preghiere ai nostri fratelli e sorelle. Così le chiediamo nell’Ave Maria”.

Per prima cosa la salutiamo con le parole bibliche rivoltele dall’angelo e da Elisabetta: “Ave [Maria] piena di grazia; il Signore è con te» (Lc 1,28). “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno [Gesù]” (Lc 1,41-42). E finiamo chiedendo le sue preghiere: “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori ora e nell’ora della nostra morte”.

Che bella preghiera! Dio ci ha fatto il bellissimo dono di una Madre spirituale per aiutarci a diventare una cosa sola con lui.

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