La Carolina del Sud vieta l’aborto dalla sesta settimana ma un giudice cerca di fermare la legge

di Angelica La Rosa

IL GOVERNATORE HA PRESENTATO RICORSO CONTRO LA DECISIONE GIUDIZIARIA ALLA CORTE SUPREMA

“Con la mia firma, la legge sul battito cardiaco fetale e sulla protezione dall’aborto è ora legge e inizierà immediatamente a salvare la vita dei bambini non nati. Siamo pronti a difendere questa legislazione contro qualsiasi sfida perché non c’è diritto più importante del diritto alla vita”.

Così aveva annunciato su Twitter una nuovo legge pro vita il governatore Repubblicano della Carolina del Sud Henry McMaster. Il Senato della Carolina del Sud, infatti, aveva votato per vietare l’aborto dopo sei settimane di gravidanza con una legge approvata con 27 voti favorevoli e 19 contrari.

Ad appena 24 ore di distanza, purtroppo, un giudice federale ha cercato di fermare la legge, paralizzandone l’attuazione, e adesso il caso andrà di fronte alla Corte Suprema.

“L’Assemblea Generale ha affrontato la questione in modo ponderato, trasparente e collaborativo. Il nostro stato è un passo avanti verso la protezione di vite più innocenti”, ha detto McMaster ma il giudice federale Clifton Newman ha annullato l’attuazione della legge statale 24 ore dopo che il governatore Henry McMaster ha firmato la legge.

Il governatore non si è comunque fatto intimorire ed ha inviato il caso alla Corte Suprema, aggiungendo una mozione che chiede all’Alta Corte di pronunciarsi il prima possibile. “Continueremo a lottare per proteggere la vita dei nascituri nella Carolina del Sud e la legge costituzionale che li protegge. Spero che la Corte Suprema affronti la questione senza indugio”, ha scritto su Twitter. “La vita di ogni persona della South Carolina – nato o non nato – è preziosa ed è un dono per noi”.

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