De Filippis (Federazione Europea dei Medici Cattolici) sulle cause della denatalità

di Bruno Volpe

IL DOTTOR VINCENZO DE FILIPPIS, PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA DEI MEDICI CATTOLICI: “IL PRECARIATO E LA MANCANZA DI LAVORO CERTO CONTRIBUISCONO ALL’INVERNO DEMOGRAFICO”

“Il precariato e la mancanza di lavoro certo contribuiscono all’inverno demografico”: lo dichiara in questa intervista che ci ha rilasciato il dottor Vincenzo De Filippis Presidente della Federazione Europea dei Medici Cattolici. Con lui riflettiamo sul preoccupante fenomeno della denatalità che fustiga l’Italia, ma non solo, e comunque da noi è più preoccupante.

Presidente De Filippis, si calcola che nel giro di dieci anni potrebbero chiudere molte scuole per due ragioni: abbandono scolastico e soprattutto mancanza di bambini, cioè denatalità. Preoccupato?

“Molto, di questo passo diventiamo un Paese di anziani, in parte già lo siamo. Piuttosto bisogna esaminare con attenzione le cause e le ragioni di questo fenomeno e mi riferisco alla denatalità”.

Prego…

“A mio avviso quella maggiormente seria e che incide è di natura economico sociale e mi riferisco al tardivo e spesso impossibile inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e alla precarietà dello stesso. Ovvio che, davanti a soggetti con buste paga incerte o con occupazioni che possono venir meno, le banche difficilmente concedono il mutuo per comprare casa. In poche parole un istituto di credito per affidare denaro vuole un contratto solido a tempo indeterminato. Tutto questo crea una situazione di incertezza ed ovviamente si tarda a mettere su famiglia e fare figli, sarebbe da irresponsabili”.

E la politica che fa in tutto questo?

“La politica non aiuta come sarebbe giusto la famiglia, mi riferisco all’ attuale governo con le sue scelte, ma anche ai precedenti. A mio avviso occorre riconsiderare ad esempio la politica dell’ accoglienza migratoria se vogliamo salvare il sistema delle pensioni, piaccia o non piaccia, abbiamo bisogno di migranti. Bisogna impostare una buona e sana politica dell’ accoglienza. Oggi non bastano cinque milioni di migranti. La situazione è grave e non possiamo non valutare una miopia della politica. In quanto ai migranti ci dimentichiamo che siamo stati da sempre e storicamente un incrocio di popoli e parlano i cognomi della nostra gente”.

Che cosa chiede alla politica?

“Maggior attenzione al lavoro e al welfare, una politica che sconfigga il precariato e se penso alla pratica dei voucher mi rattristo. Lo ripeto, tutti i governi recenti, a cominciare da quello Renzi hanno insistito sul concetto di flessibilità e i risultati si vedono”.

Solo un problema sociale?

“Certamente no, è anche di natura culturale. La politica dell’ utero è mio e lo gestisco io ha creato danni enormi, assieme all’ egoismo e all’ individualismo e ad una mentalità edonista. Sempre più spesso le donne fanno ricorso alla procreazione medicalmente assistita e questo sta medicalizzando la gravidanza che al contrario dovrebbe essere, anzi è, un fatto fisiologico”.

Intanto e lo ha certificato l’Istat il Paese sta diventando una nazione di anziani…

“La statistica dice che nel 2050 la popolazione italiana sarà di 48 milioni, sotto la soglia di rimpiazzo, e di questi 48 milioni il 50 per cento vecchi. In questo modo salterà il sistema sanitario nazionale per l’ elevato numero di prestazioni ed anche quello sociale. Lo ripeto, abbiamo bisogno di una saggia politica in tema di migrazioni, fare in modo che si integrino bene. In Germania e in Francia questo sta accadendo e non è un caso che la Francia non patisca come accade da noi, una situazione di inverno demografico”.

Che cosa non va in Italia?

“Manca una politica della famiglia e le stesse manifestazioni che per esempio organizza Gigi De Palo col Forum delle Famiglie sono monodirezionali. Il problema non è aiutare la famiglia, ma creare nuove famiglie, questa l’urgenza e la si attua favorendo il lavoro e abbattendo il precariato”.

Subscribe
Notificami
1 Commento
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments

Non condivido la soluzione con “sostituzione etnica” intendendo all’integrazione degli immigrati tale da compensare il calo demografico. Urgono invece interventi atti alla formazione delle famiglie di civiltà e cultura nazionale con interventi mirati sul mondo del lavoro (a favore delle mamme lavoratrici), dell’acquisto della prima casa per le giovani coppie, riduzione fino allazzeramento delle tasse in base al numero dei figli, agevolazioni per la scuola anche paritaria con istruzione orientata su valori non negoziabili tale da inculcare agli adolescenti i sacri valori della famiglia a cui si sono ispirati i padri costituenti.
I migranti vanno invece aiutati in casa loro onde evitare lo spopolamento delle forze migliori nei rispettivi paesi di origine. Le tante risorse che i governi occidentali spendono al momento per loro sarebbero fonte di sviluppo per i paesi sottosviluppati.
Credo che invece questa situazione attuale sia di tutto vantaggio per l’occidente !