Contesti l’immigrazione di massa? La banca ti chiude il conto

di Martino Mora

NON SEI CONVINTO CHE IL RISCALDAMENTO GLOBALE DERIVI TOTALMENTE DALLA CO2? LA BANCA TI CHIUDE IL CONTO

Nigel Farage è il nome più noto, ma sono finora circa 350.000, tra Gran Bretagna ed Usa, le cosiddette “Pep” (persone politicamente esposte) al quale la banca ha chiuso il conto corrente, causa “valori non conformi”all’ideologia dominante. E che trovano sempre maggiore difficoltà ad aprirlo altrove.

Contesti l’immigrazione di massa? La banca ti chiude il conto. Rifiuti di sostenere che le perversioni sessuali siano “diritti”? La banca ti chiude il conto. Contesti la politica aggressiva della Nato ? La banca ti chiude il conto. Non sei convinto che il riscaldamento globale derivi totalmente dalla CO2? La banca ti chiude il conto. Hai espresso perplessità sulle misure anti-covid? La banca ti chiude il conto. Hai detto qualcosa che qualcuno definisce “razzista”, “sessista”, “omofobo”, “transofobo” o “xenofobo”? La banca ti chiude il conto.

E la soluzione non può più essere quella di nascondere i tuoi soldi sotto vecchio il materasso, perché i limiti sempre più stretti al contante lo renderanno inservibile. Proprio quel mondo anglosassone mercantile che ha insegnato agli uomini che il conto in banca è la cosa più importante della vita, ora te lo chiude, se ne contesti l’ideologia. E’ il nuovo totalitarismo liberal. Se non ti prostri al pensiero unico, il tuo denaro diventa inservibile. I banchieri si vedono come nuovi giudici e poliziotti del pensiero.

John Horvath (TFP) ha scritto che “il grande dio woke” (l’ultima incarnazione del pensiero unico) sta sostituendo “il dio denaro”. E’ una bella metafora, ma non è del tutto vera. Semmai il dio denaro e il dio woke si compenetrano perfettamente. C’è infatti da chiedersi perché da qualche decennio la Sovversione e il capitale siano sempre più strettamente legati, soprattutto negli Usa e in Gran Bretagna. Cioè perché l’homo oeconomicus (banchiere, finanziere, manager, grande imprenditore, economista) è così sensibile, ricettivo al pensiero unico liberal (“woke”, se preferiamo)? Questa è la vera domanda.

La risposta sta nelle comune antropologia. Tanto l’homo oeconomicus (banchiere, finanziere, manager, grande imprenditore, economista) quanto l’ideologo liberal tendono a vedere il mondo come indifferenziato. L’homo oeconomicus, impregnato di mentalità mercantile, cioè di razionalità calcolante e quindi astratta, interpreta la società come una massa di atomi – investitori, produttori, consumatori – le cui differenze qualitatitive – cioè religiose, etniche, culturali, biologiche, persino sessuali – sono di fatto secondarie e inessenziali. Persino antipatiche. Già l’ideologia dei diritti dell’uomo le condanna all’inessenzialità.

Il pensiero unico liberal è di fatto la grande mannaia anticristiana e antiumana che vuole liberare l’uomo, oltre che dalla Verità trascendente, proprio da queste differenze qualitative, costitutive. Quelle che lo rendono compiutamente uomo. Inoltre c’è una comune volontà di potenza tra il capitalista e l’ideologo del pensiero unico, perché come ricordava Sant’Agostino il ricco non è quasi mai immune dalla tentazione della superbia. L’idea di un soggettivismo assoluto, che giunge al delirio di onnipotenza (“sarete come dei”) di riplasmare completamente la società umana, nonchè l’umana natura, lusinga l’uno quanto l’altro. E questo spiega la loro completa alleanza, sotto l’insegna della tecnica scatenata e del soggettivismo delirante. Eccoci quindi alla “società aperta” sorosiana, quella dove senza la carta di credito non si potrà più vivere. Ma nella quale, se non pensi come devi pensare, non la potrai usare.

Subscribe
Notificami
1 Commento
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments

Perfetta analisi. Credo che è Dio che permette questo. Come ha permesso al diavolo attraverso gli uomini di crocifiggere Gesù.. Siamo in un epoca che ci sta portando questa volta alla crocifissione dell’umanità