Conosciamo S. Giovanna Francesca de Chantal

Conosciamo S. Giovanna Francesca de Chantal

di Mariella Lentini*

TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Santa Agilberta I (Aguilberte) di Jouarre, Santi Aniceto e Fozio, Beato Antonio Perulles Estivill, Beato Bonaventura Garcia Paredes, Beato Carlo Leisner, Beato Carlo Meehan, Santa Cecilia di Remiremont, San Colombo e compagni, San Discolio, Beato Emanuele Basulto Jimenez, Beato Emanuele Borràs Ferré, Beato Enrique María Gómez Jiménez, Sant’Ercolano di Brescia, Sant’Euplo (Euplio) di Catania, Beato Everardo di San Trudpert, Santi Felice e Felicissimo, Beato Felice Pérez Portela, Beato Flavio (Atilano) Argüeso Gonzalez, Beato Floriano (Jozef) Stepniak, Santi Giacomo Do Mai Nam, Antonio Nguyen Dich e Michele Nguyen Huy My, Beato Giuseppe Jordán Blecua, Beato Giuseppe Nadal Guiu, Beato Giuseppe Straszewski, San Gratiliano (Graciliano), Beato Innocenzo XI (Benedetto Odescalchi), San Jaenbert, Santa Lelia, San Molaise di Inismurray, San Muiredach di Kellala, Beato Pietro Jarrige de la Morélie de Puyredon, San Porcario abate e compagni, Beati Sebastiano Calvo Martinez e 5 compagni, San Simplicio, Beata Vittoria Diez y Bustos de Molina) RICORDIAMO UNA SANTA FRANCESE

Giovanna è una bambina fortunata. Suo padre, uomo politico ricco e potente, è il nobile Benigno Frémyot. Nasce a Digione (Borgogna, Francia) nel 1572 e purtroppo perde la mamma quando è ancora una bambina. Il padre è affettuoso. La educa a essere buona e caritatevole. Sa essere anche severo, quando è necessario, e tenere testa alle ribellioni tipiche dell’adolescenza, senza entrare in conflitto con la figlia. Giovanna è una bella ragazza e a vent’anni si sposa con il barone de Chantal Cristoforo II. È un matrimonio d’amore e dalla felice unione nascono sei figli. Giovanna è una dolce moglie e un’amorevole madre e sa condurre il nobile palazzo con saggezza. La servitù la adora per la sua bontà d’animo.

Quando il marito si assenta dalla lussuosa tenuta, Giovanna indossa abiti modesti e porta conforto e aiuto ai poveri e agli ammalati, donando loro del denaro. Durante la grave carestia che nel 1600 colpisce la Borgogna, Giovanna, con il consenso del bravo marito, apre le porte del suo castello a malati ed affamati. Fa costruire pure un altro forno per distribuire gratuitamente il pane a tutti quelli che lo chiedono. E tutto questo nonostante i malumori e le critiche che deve subire da parte di tanta gente egoista.

Giovanna ha ventinove anni quando il marito muore durante un incidente di caccia. Il suocero minaccia di diseredare i nipoti e la costringe a trasferirsi con i figli presso il suo palazzo, dove una governante dispotica le rende la vita difficile. La giovane vedova non intende risposarsi e per il bene dei suoi figli sopporta tutto. Nel suo animo, però, inizia a farsi strada il desiderio di dedicarsi completamente a Dio. Nel vescovo di Ginevra Francesco di Sales – futuro santo patrono dei giornalisti per il suo diffondere messaggi attraverso fogli scritti, metodo inusuale per quei tempi – trova la persona che la porterà a realizzare le sue aspirazioni.

Durante un incontro a Digione tra i due nasce una grande intesa spirituale, un amore puro che porterà tanti frutti. Insieme nel 1610 fondano le case della Visitazione di Santa Maria composte da donne anche anziane e fragili, le cosiddette “visitandine” impegnate a pregare e a curare gli ammalati. Giovanna sa che i suoi figli ormai sono autonomi. Diventa suor Francesca e quando nel 1622 muore Francesco di Sales, viaggia incessantemente per fondare nuove case della Visitazione. Finisce i suoi giorni nel 1641, a Moulins, lasciando alla Francia in eredità 86 monasteri.

 

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