Arrestato Durov (Telegram), l’obiettivo è Musk
di Gianni Toffali
–
GLI ITALIANI SONO I PIÙ CENSURATI
Anche i sassi lo sanno, a livello mondiale, i Social Network che brillano per censura sono: Facebook, Instagram, Youtube e Tik Tok.
Tra i dati più rilevanti degli ultimi rapporti emerge quello secondo cui l’Italia sarebbe al primo posto per contenuti censurati su Meta (Facebook) e Instagram: nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 30 giugno 2023, infatti, sugli oltre 140.000 post rimossi da Meta, oltre 45.000 sono stati cancellati in Italia. Seguono poi la Germania (con 22.000 post rimossi), la Spagna (16.000), i Paesi Bassi (13.000) e la Francia (12.000).
La stampa mainstream (leggasi al soldo del Padrone Universale, cioè il Capitalismo) si concentra sul fatto che la disinformazione sarebbe molto più presente in Italia. In realtà, con il pretesto di stabilire la veridicità di un’informazione, i cosiddetti fact cheking (vale a dire i prezzolati a busta paga dai Think Tank del pensiero unico) censurano e limitano la circolazione di fatti, notizie o opinioni semplicemente contrastanti con la narrativa istituzionale.
Le uniche piattaforme in cui esprimere un pensiero non è “reato” sono X (ex Twitter) di Elon Musk e Telegram di Pavel Durov. Anomalia, qualcuno ha pensato, che deve essere immediatamente bloccata. E così è accaduto!
Non potendo toccare l’uomo più ricco della Terra, i burattinai che amano i “depensanti” e i minus habens, hanno deciso di colpire l’inventore e patrono del social Telegram.
E’ di queste ora la notizia che Pavel Durov, è stato arrestato mentre faceva scalo all’aeroporto Le Bourget (Parigi). Stando alle prime indiscrezioni di un funzionario, Durov verrà sottoposto a carcerazione preventiva, per il timore di fuga.
Le accuse sono particolarmente significative. Durov è accusato di possibile complicità con un’infinità di crimini (terrorismo, droga, frode, riciclaggio di denaro, occultamento, contenuti pedofili, ecc.), in quanto sulla sua piattaforma non avrebbe disposto sistemi di intervento per moderare gli scambi e in quanto si sarebbe rifiutato finora di cooperare con le autorità europee.
Accuse, che qualsiasi insano di mente avrebbe potuto indirizzare anche verso i social amici dalla censura facile.
Sono peraltro di pochi giorni fa le minacce, niente affatto velate, del commissario europeo Thierry Breton a Ellon Musk, colpevole anche in quel caso di potenziale complicità con reati vari e con l’esercizio “della violenza dell’odio e del razzismo” per avere maglie troppo larghe nella “moderazione” dei contenuti su X.
Stiamo vivendo tempi terribili. E’ giunto il tempo in cui il popolo deve decidere se rimanere popolino o avere un sussulto di dignità morale, culturale, identitaria e spirituale. Diversamente, inerzia ed ignavia costituiranno le basi per la transizione di genere verso il regno animale.
L’ideologia globalista/tecnocratica non è propriamente capitalista (cerca appunto di trascendere il capitalismo).