Il Card. Comastri sulla più fedele collaboratrice di Cristo
di Bruno Volpe
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INTERVISTA AL CARDINALE ANGELO COMASTRI
“Maria, dopo l’ eucarestia, è l’ ultimo regalo di Cristo agli uomini prima di morire in croce”. Lo dice in questa intervista, commentando la festa del Nome Santissimo di Maria del 12 settembre, il cardinale Angelo Comastri, Vicario emerito per il Vaticano del Papa e Arciprete Emerito della Basilica di San Pietro.
Eminenza, la Chiesa il 12 settembre celebra una festa bellissima, il Nome Santissimo di Maria: perchè?
“Il nome rappresenta da sempre e in particolare nel mondo ebraico la persona con la sua storia, le sue caratteristiche, la sua missione. Dunque ricordiamo le venuta concreta nella storia, quella fisica, della Madre di Dio, è stata una scelta operata da Dio per noi, quella di darci una Madre come Lei. Una mamma tenera e lo dice lo stesso Dante nella Divina Commedia. Egli era non solo il sommo poeta, ma un teologo”.
Qual è il ruolo di Maria?
“Di prima e grande collaboratrice nel piano salvifico di Cristo. Del resto Dio non ama le cose solitarie, ma la collaborazione, come accadde a Mosè sull’Oreb dove Dio gli disse, vai tu. Maria si è rivelata la più fedele collaboratrice di Cristo, ha detto il suo sì senza neanche sapere che cosa, e va rimarcato quel suo sì, nel temp in cui predominano i no, i rifiuti al piano di Dio”.
Possiamo definirla corredentrice?
“Bisogna essere precisi con questo termine. Maria sicuramente ha collaborato al piano di Dio e tutti quelli che collaborano diventano corredentori di Dio. Pertanto da un punto di vista della collaborazione, possiamo sicuramente dire che Maria fu corredentrice. Tuttavia ricordiamo che il Redentore è uno solo ed è Dio. Certamente ci ha dato la più dolce e bella collaboratrice”.
A volte si parla del dogma di Maria corredentrice…
“Non ritengo sia necessario. Tutti, lo ripeto, siamo collaboratori e corrddentori quando facciamo la volontà del Padre e Maria è nostra Madre per eccellenza. Ecco perchè è bello festeggiare il suo nome”.
Che sentimenti avere verso Maria?
“Di amore, va amata. Maria è l’ultimo grande regalo che ci ha fatto Cristo prima di salire sulla croce dopo l’eucarestia. Infatti sulla croce dice a tutti noi: ecco Tua Madre, ce la dona e affida, che regalo”.
A volte si passa nei confronti di Maria da una venerazione sdolcinata al più rigoroso razionalismo, che fare?
“Usare la saggezza del Vangelo, la sobrietà dell’angelo e di Dio stesso che non ci impone nulla. Dio ci dice: io sto alla porta e busso, chi vuole mi apre. Non sfonda il portone, aspetta e ci lascia liberi di dire sì o no, rispetta la nostra volontà, non costringe nessuno a seguirlo”.
Binomio fede ragione…
“Devono camminare assieme, senza che una categoria prevalga sull’altra. Penso a casi come la malattia o all’incidente. Non bisogna cadere in due eccessi. Vi è chi neppure prega e chi prega soltanto e lo fa in modo fatalistisco. In casi di pericolo, è cristiano ricorrere alle cure del bravo medico o al rimedio di un valido professionista e pregare. Nessuna delle due cose esclude l’altra, camminano assieme. E il bello dell’et et cattolico”.