Il problema del dolore dinanzi all’intelligenza e al cuore
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IL CRISTIANO DI FRONTE AL MISTERO DEL MALE
“Il problema del dolore dinanzi all’intelligenza e al cuore” (Edizioni Effedieffe, pagg. 428, euro 27) di padre Angelo Zacchi, teologo e filosofo domenicano (1874-1927), intende offrire a molti cuori doloranti e muti di fronte all’ancestrale e terribile mistero del dolore, un autentico “vademecum” all’epoca preziosissimo per un’intera generazione tormentata dalle guerre.
Il male esiste, il che significa che un Dio infinitamente buono non esiste; è questa è l’obiezione a lungo sviluppata da Schopenhauer, e tristemente presente nella mentalità dell’uomo comune, il quale, allontanandosi per sua disgrazia dalla Vera Fede, non può che ripetere stancamente la medesima espressione: se il dolore esiste, vuol dire che Dio non esiste.
La grandiosa opera di padre Zacchi, che conobbe numerose edizioni dal 1917 al 1949, oggi finalmente ristampata, viene a soccorrere magistralmente l’incapacità dell’uomo moderno di darsi una risposta agevole ed efficace al problema della sofferenza, portando particolare aiuto al Cattolico nella sua professione di fedeltà e accettazione della Volontà di Dio.
Affinché l’uomo possa ritenere fermamente che il dolore è permesso da Dio per il bene, affinché possa capire pienamente la dottrina di Gesù Cristo, che proclama beati quelli che piangono, il padre Zacchi dimostra, in queste profonde e toccanti pagine, che il dolore, in realtà, non è vano per nessuno, e che esso si associa a tali e tanti beni, che ci compensano di quelli che ci vengono tolti. Per suo mezzo possiamo acquistare i tesori spirituali più preziosi, salire le vette più alte, per raggiungere il nostro Fine Supremo: Dio. In Dio, finalmente, sarà possibile “sollevare lo sguardo alla Patria del Riposo, dove si compirà la liberazione finale da tutte le miserie della vita terrena”, secondo le illuminanti parole dell’Autore.