Il Dio cattolico non è un Grande architetto

Il Dio cattolico non è un Grande architetto

di Pietro Licciardi

TUTTE LE RELIGIONI SONO UN CAMMINO PER ARRIVARE A DIO?

Papa Francesco a quanto pare ne ha combinata un’altra delle sue. Come riportano i media, anche cattolici, a Singapore nel corso dell’incontro con i giovani al termine del suo viaggio apostolico nel lodare la loro capacità di dialogare tra l’altro ha detto: «Se cominciamo a dire “la mia religione è più bella e più vera della tua” finiamo per litigare», e: «Tutte le religioni invece sono un cammino per arrivare a Dio», come delle diverse lingue. Ma «Dio è Dio per tutti. E noi siamo tutti figli di Dio». Il che, tra l’altro, fa il paio con i suoi ripetuti inviti a “non fare proselitismo”.

Giriamola come si vuole ma pur con tutta la buona volontà e comprensione per un Papa che ormai ci ha abituati ad un modo di comunicare tutto suo, non sempre chiaro e cristallino come ci si aspetterebbe da una qualsiasi guida spirituale, queste considerazioni ci lasciano alquanto sconcertati.

Possiamo capire il fatto che in Asia i cattolici siano una minoranza perseguitata e l’invito del Papa al dialogo sia dettato da una legittima preoccupazione per la loro sorte, in paesi infestati da religioni poco o nulla tolleranti, ma affermare che «tutte le religioni portano a Dio» ci pare un pochi azzardato. Se così fosse Nostro Signore Gesù Cristo cosa è venuto a fare? Ma soprattutto perché si sarebbe dato la pena di istituire Lui stesso una Sua Chiesa universale? Se «ognuno di noi possiede un linguaggio per arrivare a Dio», come ha detto il Papa, Gesù poteva lasciare le cose come stavano, dato che di religioni ai suoi tempi già ce n’erano a iosa, o tutt’al più limitarsi a predicare ai soli ebrei; il popolo eletto, lasciando liberi tutti gli altri di arrivare per loro conto all’unico Dio.

A proposito: se il Dio cristiano è lo stesso per tutti, e dunque anche dei mussulmani, a che dei due ha mentito? perchè agli uni ha detto che Cristo è suo Figlio e Dio Lui stesso mentre agli altri che Cristo è solo un profeta, peraltro inferiore a Maometto. Mah!

Inoltre si sarà reso conto, Papa Francesco, che in un colpo solo ha fatto passare per fessi tutti quei martiri missionari che fin dagli inizi dell’era cristiana hanno sopportato indicibili sofferenze e persecuzioni per annunciare Cristo e portare anime tra le braccia della Chiesa cattolica?

Chi glielo avrebbe fatto fare, dal momento che secondo Francesco, con un suo personale linguaggio, anche un atzeco o un inca – dediti al sacrificio cruento di migliaia di vittime alla volta alle quali veniva strappato il cuore ancora pulsante – avrebbe potuto scoprire il nostro stesso Dio misericordioso e amorevole di cui lo stesso Papa volentieri ci parla? Oppure un vizioso, violento, crudele, sanguinario e cannibale pellerossa americano, piuttosto che un indiano o africano, molti dei quali ancora oggi adoratori di divinità sataniche, potrebbero giungere a quelle virtù evangeliche che sole aprono la porta del Paradiso?

Amenità del genere possono far parte del fantasioso armamentario gnostico e massonico, secondo i quali vi è un unico e neutrale architetto dell’Universo a prescindere dalla forma e dal nome col quale viene adorato; ma non della Chiesa cattolica.

Con tutto l’amore e la stima che possiamo nutrire per Papa Francesco noi continuiamo a dar credito alle Sacre Scritture, agli Apostoli, ai Padri della Chiesa e agli innumerevoli santi e papi che hanno sempre detto e ripetuto che vi è un solo Dio, quello cattolico, che è assai arduo se non impossibile conoscere e amare al di fuori della Chiesa cattolica, apostolica e romana.

E continuiamo pure, per quel che possiamo, a fare “proselitismo”, perché se la carità è una delle principali virtù, anche per Papa Francesco, non c’è carità più grande che far guadagnare al prossimo la vita eterna. Al cospetto di Dio e non di Satana.

Preghiamo forte per questa povera Chiesa che ogni giorno di più sembra aver perduto la bussola e ancor di più forte per il Papa che verrà, al quale toccherà l’improbo compito di riagguantare un timone in evidente avaria.ù

 

Foto di Günther Simmermacher da Pixabay

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“Gli idoli delle genti sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo.
Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,
hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano.
Hanno mani e non palpano,
hanno piedi e non camminano;
dalla gola non emettono suoni.
Sia come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida.”
(Sal. 114)
Strano che Bergoglio non lo abbia mai letto….
Tobia