Chi è cattolico deve essere devoto a San Michele Arcangelo

Chi è cattolico deve essere devoto a San Michele Arcangelo

di Bruno Volpe

INTERVISTA AL RETTORE DEL SANTUARIO DI SAN MICHELE ARCANGELO SUL GARGANO 

“Chi è credente e cattolico non può fare a meno di essere devoto a San Michele, colui che ha lottato contro la menzogna e l’orgoglio di Satana”.

Lo dice in questa intervista il polacco padre Ladislao Suchy0, Rettore del famoso santuario di San MIchele Arcangelo a Monte Sant’ Angelo sul Gargano. Il 29, come è  noto, la Chiesa cattolica celebra i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.

Padre Suchy, come vi accingete a celebrare il potente San Michele Arcangelo?

“Con la fede e la devozione di sempre. Attenzione, non è un sentimento solo formale o meramente devozionale, cosa bella, ma soprattutto reale. San Michele, con la sua potenza, ci guida alla reale e unica fonte della salvezza che è Cristo. Lo fa con forza, ma anche tenerezza e gioia”.

Qual è la caratteristica principale di San Michele?

“E’ ovviamente un arcangelo e dunque un messaggero, puro spirito. Tuttavia la sua prerogativa principale, e direi fondamentale, è la profonda e stretta amicizia con Dio. Con entusiasmo ci guida a Lui e ci allontana dalle insidie e seduzioni del nemico, sempre pronto a colpire e tentarci nei nostri punti deboli. Satana, la cui natura – non dimentichiamolo mai – è angelica, è astuto, sa come e dove colpire, ci conosce come un libro aperto e agisce non tanto contro di noi, ma in odio a Dio, per dividerci da Lui”.

Che cosa fa Michele?

“Contribuisce vivamente ed attivamente al progetto di salvezza, ci sostiene nei momenti del dubbio e della incertezza. Lo stesso nome, che vuole dire Chi è come Dio, indica una spinta alla ricerca del piano salvifico”.

Chi è, dunque, San Michele?

“Detto che teologicamente egli è un arcangelo, dunque puro spirito, è anche e soprattutto un gran lottatore vittorioso, anzi egli ci indica la via maestra per la vittoria che è seguire fedelmente il piano di Dio, la fedeltà a Lui e cerca di eliminare le inevitabili ombre che arrivano sulla nostra strada, i momenti di fragilità e debolezza che il tentatore sa sfruttare con abilità a astuzia”.

Esiste una bella preghiera di Leone XIII, in realtà un esorcismo, detta preghiera a San Michele. Purtroppo non si legge più alla fine della messa (salva nella forma del vetus ordo)…

“Quella preghiera venne composta da Papa Leone XIII e con essa si invoca appunto San Michele quale liberatore dalla schiavitù del peccato e dalle cadute. San Michele tra l’altro, è potente perchè ha saputo resistere all’orgoglio quando schiere di angeli si sono ribellate a Dio cadendo miseramente. Egli è utile e da invocare contro ogni forma di ribellione a Dio e si ha questa condotta tutte le volte che, su istigazione del demonio, ci allontaniamo volontariamente dal piano salvifico di Dio, quando mettiamo al posto di quelli di Dio al centro della nostra vita altri valori o controvalori”.

San Giovanni Paolo II era molto devoto a San Michele…

“Ogni cattolico che si rispetti, ogni credente, deve necessariamente essede devoto e seguire Michele. Colui che crede in Dio non può non apprezzare la bellezza del messaggio di Michele che già il popolo di Israele riconosceva. Va onorato con la preghiera individuale e comunitaria”.

Il 29 settembre a Monte Sant’Angelo, presso il Santuario di San Michele, ci sarà festa grande. La Santa Messa solenne sarà celebrata alle 10,30 dal cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma e successivamente dall’ arcivescovo Franco Moscone. Poi in serata si terrà la tradizionale processione.

 

Subscribe
Notificami
1 Commento
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments

La sua spada è l’UMILTA’
Tobia