A cura dell’ACS ITALIA – Aiuto alla Chiesa che Soffre*
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PRINCIPATO DI MONACO: QUADRO GIURIDICO RELATIVO ALLA LIBERTA’ RELIGIOSA ED EFFETTIVA APPLICAZIONE
La Costituzione del Principato di Monaco afferma che «tutti i cittadini monegaschi sono uguali di fronte alla legge» e che «non sussiste alcun privilegio individuale» (articolo 17). Il Cattolicesimo romano è la Religione di Stato (articolo 9) e l’arcivescovo cattolico di Monaco rappresenta la più alta carica governativa dopo il sovrano e il Ministro di Stato. Ciononostante, l’articolo 23 afferma che «la libertà di religione e di culto pubblico (…) è garantita» dalla Costituzione, fermo restando il diritto di perseguire i reati commessi nell’esercizio di tali libertà. L’articolo afferma inoltre che «nessuno può essere obbligato a partecipare ai riti o alle cerimonie di una qualsiasi religione o ad osservarne i giorni di riposo». L’articolo 236-1-1 del Codice Penale monegasco prevede pene aggravate quando un crimine viene commesso contro una persona o un gruppo di persone in base ad alcune motivazioni, che includono l’appartenenza religiosa.
Le comunità religiose non cattoliche sono tenute a richiedere il riconoscimento del governo, il quale conferisce loro diritti e privilegi a livello giuridico. I gruppi religiosi devono presentare una richiesta al Ministero dell’Interno per poter costruire luoghi di culto pubblici. La politica governativa in materia prevede di esaminare tali richieste caso per caso.
Nel Principato di Monaco vi sono diverse chiese cattoliche – che includono sei parrocchie – due chiese protestanti, una chiesa greco-ortodossa e una sinagoga. La comunità ortodossa russa è stata registrata nel 2017 e celebra le proprie funzioni in una chiesa protestante. Secondo alcuni rapporti, nel 2018 l’Ortodossia ha superato il Protestantesimo, diventando la seconda denomi nazione di Monaco. Nel Paese non vi sono moschee, ma i musulmani possono praticare la propria fede in un luogo di culto islamico situato a Beausoleil, in Francia, a meno di due chilometri di distanza dal confine monegasco, oppure in sale di preghiera private all’interno delle proprie abitazioni. Anche i Testimoni di Geova, che hanno ottenuto l’approvazione come associazione religiosa soltanto nel 2022, dopo una sentenza favorevole del tribunale del 2019, praticano il culto in località francesi vicine, come Mentone, Beausoleil e Nizza.
Episodi rilevanti e sviluppi
In linea con la tendenza positiva degli anni precedenti, nel periodo in esame non sono stati segnalati casi significativi di crimini d’odio motivati dall’appartenenza religiosa né restrizioni gover native alla pratica della fede. Nell’ottobre 2021, il Principato di Monaco, rappresentato dal Direttore Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, Isabelle Rosabrunetto, ha partecipato al Forum Internazionale di Malmö sulla Memoria dell’Olocausto e la lotta all’antisemitismo.
Prospettive per la libertà religiosa
Data l’assenza di segnalazioni di crimini d’odio motivati da pregiudizi antireligiosi, le prospettive per il diritto alla libertà religiosa rimangono positive.
* Estratto da: Libertà religiosa nel mondo, Rapporto 2023
Il Rapporto 2023 è la XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che viene realizzato ogni due anni.
È pubblicato in inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo