Conosciamo San Namazio

Conosciamo San Namazio

di Mariella Lentini*

TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI RICORDIAMO UN SANTO FRANCESE

Namazio è un uomo saggio e buono, felicemente sposato. Vive in Francia (Nuova Aquitania), nel V secolo. Pur avendo preso moglie, Namazio viene eletto vescovo di Clermont. Infatti, a quei tempi, il vescovo veniva scelto tra gli anziani della città che dimostrassero di avere tante qualità da mettere a frutto per tutta la popolazione, e di essere all’altezza del prestigioso e importante compito. Anche la moglie del vescovo doveva dare prova di possedere grandi virtù, come la consorte di Namazio, una donna dal cuore veramente d’oro oltre che molto colta. Namazio e sua moglie accettano con gioia il nuovo ruolo. Da quel momento non vivono più insieme come prima: ognuno sta per conto suo, al servizio del Signore e della comunità.

Si narra che il nuovo vescovo avesse fatto costruire una chiesa dove i fedeli sentivano, miracolosamente, un profumo delizioso. La moglie di Namazio sa leggere e scrivere, cosa rara in quei secoli dove quasi tutti erano analfabeti, e ama tanto l’arte sacra, ovvero dipinti e sculture che rappresentano gli episodi e i personaggi della Bibbia. Così fa costruire una bella chiesa che fa decorare con numerosi dipinti, per raffigurare gli episodi delle Sacre Scritture. Questa è la cosiddetta “Bibbia dei poveri” poiché vedendo i disegni, chi non sa leggere può apprendere lo stesso i messaggi dell’Antico e Nuovo Testamento come, per esempio, gli episodi della vita della Madonna, di Gesù e dei santi. La moglie di Namazio legge personalmente le pagine da lei scelte della Bibbia ai pittori mentre dipingono, per dare indicazioni precise sul soggetto da disegnare e colorare sulle pareti. Infatti anche i pittori, il più delle volte, erano illetterati e non avevano potuto studiare.

Un altro aneddoto mostra quanto fosse umile e virtuosa la moglie del vescovo. Si vestiva in maniera talmente dimessa da sembrare la più povera della città. Un giorno una passante la vede e crede che sia un’accattona che chiede l’elemosina. Le fa talmente pena che decide di regalarle una bella pagnotta. La moglie di Namazio ringrazia quella donna così generosa, prende quel cibo con umiltà e tutti i giorni, finché non lo finisce del tutto, ne mangia un pezzetto per ricordarsi che, pur essendo la moglie del vescovo, non è che una “mendicante”, come i poveri, “bisognosa di tutto”.

 

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