Il Natale nell’òrbe cattolico
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LE TRADIZIONI DEL SANTO NATALE NEI PRINCIPALI PAESI DEL MONDO CRISTIANO
Il Natale è, senza dubbio, la festività cristiana più celebrata al mondo. Sebbene la sua origine e significato siano legati alla nascita di Gesù Cristo, il modo in cui questa ricorrenza viene vissuta può variare considerevolmente da paese a paese.
Ogni nazione, con la sua storia, cultura e tradizioni, contribuisce a rendere il Natale un evento unico e speciale, pur mantenendo al centro il messaggio di speranza, pace e amore che caratterizza la nascita del Salvatore.
Le tradizioni cattoliche, seppur con sfumature diverse, sono il filo conduttore di queste celebrazioni che uniscono milioni di persone in tutto il mondo.
In Italia, il Natale è un’occasione di grande significato religioso e familiare. Le tradizioni cattoliche sono radicate nella cultura e nelle pratiche quotidiane, con una forte enfasi sulla celebrazione della Messa di Natale, che si svolge la sera del 24 dicembre. Questo momento liturgico è preceduto da numerosi preparativi: in molte case italiane, infatti, si allestiscono i presepi, una tradizione che risale al XIII secolo, quando San Francesco d’Assisi realizzò il primo presepe vivente a Greccio. Oggi, la rappresentazione della Natività è un elemento fondamentale della decorazione natalizia, con figure di pastori, animali e angeli che circondano la scena della nascita di Gesù.
La Messa di mezzanotte è un momento particolarmente atteso, e dopo la celebrazione, molte famiglie si riuniscono per un ricco cenone. Il menu varia a seconda delle regioni, ma un elemento comune in molte tavole italiane è il pesce, simbolo di purificazione e di attesa del Natale. In alcune zone del sud Italia, come la Campania, si prepara il “cenone della vigilia”, un pasto che include piatti tipici come il baccalà, le alici, i capitoni e vari dolci tradizionali come il panettone e il torrone.
Il giorno di Natale, il pranzo in famiglia è l’occasione per godere della compagnia dei propri cari e per scambiarsi doni, anche se la celebrazione religiosa resta al centro di tutte le attività. In alcune regioni, come la Sicilia, è tradizione partecipare alla “messa dell’aurora”, una celebrazione che ha luogo all’alba del 25 dicembre.
In Spagna, il Natale è celebrato con grande fervore religioso e popolare. La Messa di Natale è un appuntamento importante, ma la tradizione cattolica si manifesta anche in altre usanze, come le “Posadas” e la rappresentazione del “Camino del Niño”. Le Posadas sono una serie di celebrazioni che si svolgono tra il 16 e il 24 dicembre, e consistono in un corteo che simula il viaggio di Maria e Giuseppe alla ricerca di un rifugio a Betlemme. Le persone, travestite da Maria e Giuseppe, si recano di casa in casa, chiedendo ospitalità, fino a quando non trovano la “posada” (il rifugio). Questo rituale è accompagnato da canti e preghiere, ed è molto sentito soprattutto in Andalusia e in altre regioni del sud della Spagna.
Il 24 dicembre, la “Nochebuena” (la vigilia di Natale) è un momento di grande riunione familiare. Come in Italia, la cena della vigilia è un evento che segna l’inizio delle celebrazioni, con piatti abbondanti a base di carne e pesce. La “Nochebuena” è anche il momento in cui si scambiano i regali, ma non sono rari i riferimenti religiosi: molte famiglie spagnole, infatti, si recano alla Messa di Mezzanotte, la “Misa del Gallo”, per commemorare la nascita di Cristo.
Il 25 dicembre, il pranzo di Natale è l’occasione per riunirsi in famiglia e celebrare la gioia della Natività. A questo punto, le strade delle città spagnole sono animate da mercatini di Natale, che vendono artigianato, dolci tipici e decorazioni natalizie, mentre i presepi, che in Spagna sono di grande importanza, vengono allestiti con grande cura e attenzione ai dettagli.
Il Messico è una nazione che vive il Natale con grande intensità religiosa. Le celebrazioni iniziano con le “Posadas” il 16 dicembre, ma in Messico la tradizione delle Posadas è ancora più radicata rispetto alla Spagna. Ogni notte, per nove giorni, gruppi di persone si spostano da una casa all’altra, cantando e chiedendo ospitalità, fino ad arrivare al 24 dicembre, giorno in cui si celebra la “Nochebuena”. Durante le Posadas, le famiglie si riuniscono per pregare e cantare canti natalizi, e alla fine del corteo si scambiano cibo e bevande.
La Messa di Mezzanotte, la “Misa de Gallo”, è una parte essenziale delle celebrazioni natalizie in Messico. Dopo la Messa, le famiglie si riuniscono per il grande cenone, che include piatti tipici come il “bacalao” (baccalà), “tamales”, “ponche” (una bevanda calda a base di frutta) e dolci come i “buñuelos”. In molte zone del paese, il Natale è anche l’occasione per organizzare spettacoli di danze folkloristiche e fiere tradizionali, come le “ferias navideñas”, che animano le piazze e le strade.
Il 25 dicembre, il pranzo natalizio è un momento di gioia e convivialità, e molte famiglie si dedicano anche alla preparazione di un grande presepe, che rappresenta il cuore della decorazione natalizia messicana. In alcune zone del paese, come Oaxaca, i presepi sono particolarmente elaborati e includono scene che riflettono la cultura locale e le tradizioni indigene.
Le Filippine vantano una delle celebrazioni natalizie più lunghe al mondo, con le festività che iniziano a settembre e culminano il 25 dicembre. In questo paese, il Natale è una festa di grande importanza religiosa e sociale, e le tradizioni cattoliche sono profondamente radicate. Una delle usanze più significative è la “Simbang Gabi”, una serie di nove Messe che si celebrano alle 4 del mattino dal 16 al 24 dicembre. Questo atto di devozione, che risale alla colonizzazione spagnola, è un modo per prepararsi spiritualmente alla Natività di Cristo.
Durante il periodo natalizio, le strade delle città e dei villaggi filippini sono illuminate da “paról”, stelle di bambù che simboleggiano la stella di Betlemme che guidò i pastori verso il neonato Gesù. Le case sono decorate con luci e festoni, e le famiglie si riuniscono per celebrare la “Noche Buena”, una cena che include piatti tipici come il “lechón” (maialino arrosto), il “pancit” (noodles), il “bibingka” (torta di riso) e il “puto bumbong” (dolce di riso). La tradizione di scambiarsi doni è molto sentita, e il giorno di Natale è un momento di grande gioia e condivisione.
In Polonia, la celebrazione del Natale è un evento che unisce la famiglia e la comunità in un clima di profonda spiritualità. La Messa di Natale, che si celebra la sera del 24 dicembre, è preceduta da una tradizione unica: la “Wigilia”, la cena della vigilia. La cena della vigilia è un pasto solenne che si svolge dopo il tramonto, e include dodici piatti, simbolo dei dodici apostoli. Tra i piatti tipici ci sono il pesce, in particolare l’aringa, il “barszcz” (zuppa di barbabietola), il “pierogi” (ravioli ripieni) e il “kompot” (una bevanda a base di frutta secca).
Un aspetto molto particolare della “Wigilia” è l’usanza di lasciare un posto vuoto a tavola, in segno di ospitalità per chiunque possa bussare alla porta. Inoltre, prima di iniziare la cena, si scambiano tra i commensali “opłatek”, un pane sottile che simboleggia l’unità e la condivisione. La Messa di Mezzanotte, la “Pasterka”, è un altro momento molto atteso, e molte persone partecipano a questa celebrazione per rendere omaggio alla nascita di Gesù.
Il Natale in Polonia è prima di tutto un’occasione per la famiglia e per la comunità. La “Wigilia” è una celebrazione che unisce la famiglia attorno a una tavola simbolica, dove si prepara un pasto che riflette la spiritualità del Natale.