Viaggio nei Calendari del Mondo
–
IL TEMPO E I SUOI VOLTI
La nostra percezione del tempo è profondamente influenzata dai calendari che utilizziamo. Nel 2025, gran parte del mondo segue il calendario gregoriano, un sistema temporale che si è affermato come lo standard globale per il commercio, la comunicazione e la vita quotidiana. Tuttavia, molte culture e religioni mantengono vive tradizioni calendriche diverse, che riflettono visioni del mondo uniche e connessioni profonde con la storia, la natura e il divino.
Ogni calendario racconta una storia unica e rivela un modo diverso di relazionarsi con il passato, il presente e il futuro. Dietro ogni calendario si cela una filosofia del tempo.
Mentre il calendario gregoriano è lineare, molte tradizioni, come quelle maya o hindu, percepiscono il tempo come ciclico. Il calendario maya, ad esempio, è noto per il suo conteggio lungo, che termina e si rinnova ciclicamente. Esplorare i calendari del mondo ci ricorda quanto il tempo sia una costruzione umana, plasmata da esigenze pratiche, spirituali e culturali.
Adottato ufficialmente nel 1582 da papa Gregorio XIII, il calendario gregoriano è un raffinamento del calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare nel 45 a.C. Il passaggio al gregoriano si rese necessario per correggere lo slittamento stagionale causato da un errore nel calcolo dell’anno solare. Nel calendario gregoriano, l’anno è composto da 365 giorni, suddivisi in 12 mesi, con un giorno aggiuntivo ogni quattro anni (anno bisestile) per mantenere l’allineamento con il ciclo solare.
Il 2025, nel calendario gregoriano, è un anno non bisestile che segue un ciclo stabilito da secoli. Tuttavia, al di là di questo sistema temporale, esistono molti altri calendari che coesistono nel mondo contemporaneo.
Il calendario ebraico è lunisolare, combinando cicli lunari e solari. L’anno ebraico 5785 corrisponde approssimativamente al 2024-2025 del calendario gregoriano. Questo calendario, usato per scopi religiosi e culturali, regola festività come il Rosh Hashanah (Capodanno), Yom Kippur e Pesach (Pasqua ebraica). L’inizio dell’anno varia perché si basa sul novilunio più vicino all’equinozio d’autunno.
Il calendario islamico, o hijri, è puramente lunare. È composto da 12 mesi di 29 o 30 giorni, per un totale di circa 354 giorni, rendendolo più corto del calendario gregoriano. L’anno 1446 dell’Hijri corrisponde approssimativamente al 2025. Questo calendario è fondamentale per determinare le date di festività come il Ramadan, l’Eid al-Fitr e l’Eid al-Adha.
Nelle tradizioni buddiste, i calendari variano. Nel calendario buddista thailandese, l’anno 2568 corrisponde al 2025, calcolato a partire dalla presunta data del parinirvana del Buddha (543 a.C.). Questo calendario è usato ufficialmente in Thailandia e in altri paesi dell’Asia sudorientale.
L’India ospita una grande varietà di calendari hindu, che combinano cicli lunari e solari. Ad esempio, il calendario Vikram Samvat, utilizzato in Nepal e in alcune regioni indiane, segnerà il 2081 nel 2025. Le festività hindu, come Diwali, Holi e Navaratri, seguono questi calendari complessi.
Il calendario cinese è lunisolare ed è ampiamente usato per celebrare il Capodanno cinese e altre festività tradizionali. Il 2025 corrisponderà all’anno del Serpente secondo il ciclo zodiacale di 12 anni. Questo calendario riflette un’antica connessione con i cicli naturali e astrologici.
L’Etiopia segue un calendario unico, basato sull’antico calendario copto. Questo sistema ha 13 mesi: 12 mesi di 30 giorni e un mese aggiuntivo di 5 o 6 giorni. Nel 2025 del calendario gregoriano, l’Etiopia sarà nel 2017-2018. La discrepanza di circa 7-8 anni deriva da un calcolo differente della data di nascita di Gesù.
Tra i popoli berberi del Nord Africa, è usato un calendario agricolo basato sul ciclo solare. Anche se meno diffuso ufficialmente, questo sistema è fondamentale per celebrare il nuovo anno berbero, Yennayer, che cade intorno al 12 gennaio.
Il calendario giuliano, sebbene sostituito dal gregoriano, è ancora usato dalla Chiesa ortodossa per determinare alcune festività. La differenza tra i due calendari è attualmente di 13 giorni, portando il Natale ortodosso, ad esempio, al 7 gennaio.