Addio a Jean-Marie Le Pen

Addio a Jean-Marie Le Pen

di Angelica La Rosa 

LA CARRIERA POLITICA E IL PENSIERO DI JEAN-MARIE LE PEN

Martedì 7 gennaio è morto all’età di 96 anni Jean-Marie Le Pen, figura storica dell’estrema destra francese. Fondatore del Front National, Le Pen si distinse per le sue posizione conservatrici. Deputato all’Assemblea nazionale
e per più legislature all’Europarlamento, Le Pen si è candidato in diverse elezioni presidenziali francesi, arrivando al ballottaggio con Jacques Chirac nel 2002.

Jean-Marie Le Pen è stato uno degli esponenti più controversi della politica francese del XX e XXI secolo. Fondatore del Front National (FN), oggi rinominato Rassemblement National sotto la guida della figlia Marine Le Pen, Jean-Marie è stato considerato una figura chiave della destra radicale europea. La sua carriera politica, lunga oltre mezzo secolo, è stata caratterizzata da posizioni fortemente nazionaliste, euroscettiche e antimigrazione, che hanno polarizzato il dibattito politico francese e suscitato critiche feroci sia in patria che all’estero.

Jean-Marie Le Pen nasce il 20 giugno 1928 a La Trinité-sur-Mer, un piccolo comune bretone. La sua infanzia è segnata dalla perdita del padre, pescatore, durante la Seconda Guerra Mondiale, un evento che influenzerà profondamente la sua visione del mondo. Dopo aver studiato giurisprudenza presso l’Università di Parigi, entra in politica negli anni ’50 come membro di movimenti nazionalisti e anti-comunisti.

Le Pen si unisce all’Unione di Difesa dei Commercianti e degli Artigiani (UDCA) di Pierre Poujade, un movimento popolare che rappresentava gli interessi della piccola borghesia contro la burocrazia statale e il grande capitale. Nel 1956, a soli 28 anni, viene eletto deputato all’Assemblea Nazionale, iniziando così la sua lunga carriera politica.

Nel 1972, Jean-Marie Le Pen fonda il Front National (FN), un partito che si propone di unificare le varie correnti della destra estrema francese. Il FN nasce come una forza politica marginale, ma sotto la leadership di Le Pen acquisisce gradualmente visibilità.

La retorica di Le Pen, incentrata su temi come il controllo dell’immigrazione, la preservazione dell’identità nazionale francese e l’opposizione all’integrazione europea, attira un segmento crescente dell’elettorato, soprattutto nelle zone rurali e nelle periferie urbane.

Le Pen si distingue per uno stile oratorio provocatorio e un uso abile dei media. Tuttavia, il suo discorso è spesso marcato da dichiarazioni controverse, accusate di essere razziste, antisemite e xenofobe. Tra gli episodi più famosi, nel 1987 definisce le camere a gas dei campi di concentramento nazisti un “dettaglio della storia”, suscitando indignazione internazionale e condanne da parte di molte organizzazioni.

Il pensiero politico di Jean-Marie Le Pen si basa su alcuni pilastri fondamentali:

1. Nazionalismo e sovranità

Le Pen ha sempre sostenuto la necessità di proteggere la sovranità francese contro l’erosione causata dalla globalizzazione e dall’integrazione europea. Ha criticato duramente l’Unione Europea, definendola un progetto tecnocratico che mina l’identità culturale e politica delle nazioni.

2. Immigrazione e identità nazionale

Uno dei temi centrali della sua retorica è l’opposizione all’immigrazione, che considera una minaccia alla cultura e alla coesione sociale della Francia. Le Pen ha promosso politiche di rimpatrio per i migranti irregolari e ha sostenuto un approccio rigoroso all’assimilazione culturale.

3. Populismo anti-élite

Le Pen ha posizionato il FN come la voce del “popolo” contro le élite politiche, economiche e culturali. Ha denunciato quella che considera la corruzione e l’arroganza della classe dirigente, proponendosi come un’alternativa autentica e vicina alle preoccupazioni dei cittadini comuni.

4. Valori tradizionali

Difensore dei valori cattolici e tradizionali, Le Pen si è opposto alle trasformazioni sociali e culturali promosse dai movimenti progressisti, come il femminismo e i diritti LGBTQ+. Ha spesso invocato il ritorno a un modello familiare tradizionale come base della società.

5. Legge e ordine

Il tema della sicurezza è stato centrale nella sua agenda. Le Pen ha invocato un rafforzamento delle forze dell’ordine e pene più severe per i criminali, sostenendo che la giustizia “lassista” sia una delle cause principali dell’insicurezza nelle città francesi.

Gli anni ’80 segnano l’ascesa del FN come forza politica rilevante. Nel 1984, il partito ottiene un sorprendente 10% alle elezioni europee, segnando il suo ingresso nella politica mainstream. Negli anni successivi, il FN consolida il proprio sostegno tra gli elettori disillusi dai partiti tradizionali. Tuttavia, le sue posizioni estreme e le dichiarazioni controverse di Le Pen impediscono al partito di raggiungere una vera legittimazione istituzionale.

Il culmine della carriera politica di Le Pen arriva nel 2002, quando supera il candidato socialista Lionel Jospin al primo turno delle elezioni presidenziali, accedendo al ballottaggio contro Jacques Chirac. Sebbene venga sconfitto in modo schiacciante, con il 17,8% dei voti, questo risultato rappresenta un momento storico per la destra radicale francese.

Negli anni successivi, il FN affronta crescenti difficoltà. L’immagine di Le Pen, ormai associata a scandali e polemiche, inizia a pesare sul partito. Nel 2011, Jean-Marie cede la leadership alla figlia Marine Le Pen, che intraprende un processo di “normalizzazione” del FN, cercando di distanziarsi dalle posizioni più controverse del padre per attrarre un elettorato più ampio.

Il rapporto tra Jean-Marie e Marine si deteriora rapidamente. Nel 2015, dopo nuove dichiarazioni controverse del fondatore, il FN decide di espellerlo dal partito che aveva creato, segnando la fine simbolica della sua carriera politica.

 

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