La barca agitata

La barca agitata

di Don Ruggero Gorletti 

COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO

Dal vangelo secondo Marco 6,45-52

[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

COMMENTO

«E salì sulla barca con loro e il vento cessò!».  La barca agitata dalle onde è un’immagine di quello che spesso è la nostra vita. Anche la nostra esistenza talvolta è agitata dalle onde: i disagi che ci vengono dall’esterno, dalle cose negative che ci accadono. Ma sovente le tempeste arrivano dall’interno: disagi interiori, inquietudine, insoddisfazione. Perché la tempesta cessi occorre far salire il Signore sulla barca, occorre far entrare Gesù nella nostra vita, con la preghiera e con una vita conforme alla sua volontà. Le onde che arrivano dall’interno piano piano vengono meno, e anche i disagi che la vita ci costringe a subire vengono affrontati con maggiore forza e serenità.

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