I pedofili reclamano “diritti”
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NASCE LA MAP UNION CHE VUOLE DEPENALIZZARE IL SESSO COI BAMBINI
Sul sito del quotidiano Imola Oggi il 5 Gennaio sono stati pubblicati due articoli; nel primo si legge che sul social X tale Francesca Donato annuncia la nascita di una nuova organizzazione che si unirà al movimento Lgbt denominata MAP-Union la quale rappresenta i diritti dei pedofili e chiederà la depenalizzazione del sesso con i bambini se questi ultimi prestano il consenso. Nel secondo apprendiamo che il termine MAP – che ha avuto origine proprio all’interno di gruppi pro-pedofili online – sta per “persona attratta dai minori” e vuole diventare alternativo a “pedofilo” che stigmatizzerebbe questa categoria di persone, esponendola alla disapprovazione e al disprezzo della collettività.
Insomma, pare che anche i violentatori e i molestatori di bambini comincino a rivendicare dei “diritti” in quanto si sentono “una minoranza sessuale oppressa che è soggetta a indebita stigmatizzazione e discriminazione”. E’ la stessa tattica adoperata con successo dai gay, che hanno cominciato a presentarsi come vittime di discriminazioni per conquistare simpatie e poter passare rapidamente alla rivendicazione della loro anomalia comportamentale e psicologica come “naturale” e quindi alla normalizzazione dell’omosessualità con tutto quel che ne consegue: dai “matrimoni” alle adozioni.
Senonché sono diventati loro, adesso, i prevaricatori e autori di discriminazione nei confronti di chi non è abbastanza accondiscendente con le loro fantasie ideologiche. Probabilmente accadrà lo stesso coi pedofili: un padre o un nonno che cercherà di proteggere il proprio bambino finirà presto arrestato e davanti a un giudice.
Del resto è stato già tutto previsto: sdoganata l’omosessualità non si poteva poi normalizzare ogni altra devianza, oggi compresa sotto l’ombrellone arcobaleno e Lgbt. Come dar torto dunque ai “poveri” pedofili? Anche la loro non è forse una “normale” pulsione sessuale?
Attendiamo la nascita di associazioni di coprofili, necrofili, uomini e donne che copulano con gli animali e via elencando.
La risposta pubblica, almeno all’uso del termine MAP, è stata al momento prevalentemente negativa, in quanto la preoccupazione dei critici è che chiamare i pedofili “persone attratte dai minori” porti a normalizzare questa devianza banalizzando gli impatti dell’abuso sessuale sui minori e confondendo l’attrazione sessuale per i bambini con l’attrazione per lo stesso sesso.
Comunque il sasso, come è stato a suo tempo per i gay, è stato gettato nello stagno.
Ci chiediamo sgomenti fino a dove lasceremo dilagare la follia, e ancor più sgomenti pensiamo alle sciagure che necessariamente si abbatteranno su una società talmente decadente e marcia da acconsentire la libera circolazione di simili nefande rivendicazioni.
Dio ci ha creati liberi di andare all’inferno come vogliamo: copulando con la propria segretaria ventenne, col proprio partner occasionale di qualsiasi sesso sia o creda di essere. Come cattolici siamo comunque pronti a tendere la mano a chiunque riconosca il proprio peccato e cerchi di rialzarsi, ma a nessuno deve essere permesso di spacciare impunemente le proprie distruttive fantasie, se non vogliamo che la nostra pur laica società diventi un infernale e anarchico caravanserraglio. Soprattutto se ad essere presi di mira sono i bambini, per i quali vale il passo evangelico: «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare».
Probabilmente lo stesso Gesù non avrebbe da ridire se per taluni venisse rispolverata la pena di morte.