Al via il Maha Kumbh Mela

Al via il Maha Kumbh Mela

di Angelica La Rosa 

È INIZIATO UNO DEGLI EVENTI SPIRITUALI E CULTURALI PIÙ SIGNIFICATIVI AL MONDO… MA SENZA CRISTO È TUTTO INUTILE…

In India è iniziato lunedì 13 gennaio 2025 il Maha Kumbh Mela. Durerà 45 giorni e ci si aspetta che partecipino più di 400 milioni di persone. Di cosa si tratta?

Il Maha Kumbh Mela, conosciuto come il più grande raduno religioso del mondo, è un evento che si tiene ogni 12 anni in India, attirando milioni di pellegrini.

Questa celebrazione millenaria rappresenta un crocevia tra spiritualità, cultura, tradizione e fede. Le acque dei fiumi considerati sacri – il Gange, lo Yamuna e il mitico Sarasvati – diventano il palcoscenico per un atto collettivo di ricerca della purificazione e della “rinascita spirituale”.

Il Maha Kumbh Mela rappresenta la ricerca eterna dell’uomo di significato e redenzione (ma senza Cristo, e la salvezza portata dal Figlio di Dio, è tutto inutile). Tuttavia, in un’epoca di crescente materialismo, il Maha Kumbh vuole ricordare l’importanza della spiritualità, seppur – sottolineiamo – di un’esperienza, politeista e superstiziosa, come quella indù.

Il Kumbh Mela, infatti, affonda le sue radici nella mitologia hindu. La parola “Kumbh” significa “vaso” e si riferisce al racconto del Samudra Manthan, la mitica zangolatura dell’oceano cosmico da parte di dei (Deva) e demoni (Asura). Durante questa battaglia, l’Amrit, l’ambrosia dell’immortalità, cadde in quattro luoghi: Prayagraj, Haridwar, UUjjan e Nashik.

Il Maha Kumbh Mela, il più importante dei Kumbh, si tiene a Prayagraj (precedentemente Allahabad), considerato il luogo più sacro perché è il punto di confluenza del Gange, dello Yamuna e del Sarasvati.

Ogni rituale del Maha Kumbh è intriso di simbolismo, rappresentando la lotta eterna tra il bene e il male e il desiderio umano di trascendere il ciclo della nascita e della morte.

L’organizzazione di un evento di tale portata è un’impresa colossale. Il sito del raduno si trasforma in una città temporanea che ospita decine di milioni di persone, inclusi pellegrini, sadhu, turisti e funzionari governativi.

L’amministrazione indiana collabora con una moltitudine di dipartimenti per garantire acqua potabile, strutture igieniche, sicurezza e servizi medici. Ponti temporanei, ospedali mobili e un sistema di trasporto robusto vengono implementati per facilitare i movimenti dei pellegrini.

Nel 2013, il Maha Kumbh Mela aveva visto la partecipazione di oltre 120 milioni di persone, un record nella storia dell’umanità.

Le rive del fiume vengono suddivise in settori per accogliere diversi gruppi:

– Sadhu e asceti: i monaci e gli eremiti che rappresentano la spiritualità del Mela.

– Comuni pellegrini: persone provenienti da villaggi, città e metropoli, spesso dopo lunghi viaggi.

– Visitatori stranieri: molti dei quali attratti dalla ricchezza culturale e spirituale dell’evento.

Il cuore del Maha Kumbh è rappresentato dai bagni rituali (Shahi Snan). Secondo la tradizione, immergersi nei fiumi sacri durante i giorni propizi lava via i peccati e garantisce la salvezza eterna (sic!). Questi bagni avvengono in date specifiche, stabilite dai guru sulla base dei calcoli astrologici.

Per i fedeli, il Kumbh Mela non è solo un evento religioso ma una ricerca di connessione con il divino. Immergersi nel fiume durante il Maha Kumbh è considerato un atto di purificazione spirituale. Questo rituale simboleggia la rinuncia ai peccati terreni e la ricerca di una vita più virtuosa.

Uno degli aspetti più curiosi del Maha Kumbh è la presenza dei sadhu, eremiti e asceti che vivono al di fuori della società. Molti di loro emergono dalle grotte himalayane solo in occasione del Kumbh. Tra i sadhu, spiccano i Naga sadhu, noti per le loro pratiche austere e per il loro abbigliamento – o la sua assenza totale.

Il Maha Kumbh Mela è anche un evento culturale. Processioni, canti devozionali, danze e discorsi spirituali pretendono di creare un’atmosfera di festa. I suoni dei mantra, il profumo degli incensi e i colori dei costumi tradizionali lasciano un’impressione sicura sui visitatori.

Per questo consigliamo, concordemente agli insegnamenti del già esorcista, di venerata memoria, Padre Gabriele Amorth, di non partecipare a riti non cristiani perché possono attirare sui cattolici gli spiriti maligni.

Ritornando al Maha Kumbh Mela non è solo un evento religioso, ma ha anche un enorme impatto economico e sociale. L’afflusso di pellegrini e turisti stimola l’economia locale. Alberghi, negozi, trasporti e artigianato beneficiano notevolmente. Inoltre, il Kumbh offre opportunità per promuovere il turismo internazionale.

Il Kumbh Mela è un esempio di convivenza pacifica. Milioni di persone di diverse caste (non dimentichiamo che il regime castale è all’origine della cosiddetta “reincarnazione”: “rimani nella tua casta, dopo la morte rivivrai e… forse… cambierai casta”, un ricatto spirituale per perpetuare le discriminazioni sociali!), lingue e regioni si riuniscono, almeno in questi 45 giorni ogni 12 anni, in uno spirito di solidarietà, superando le barriere sociali.

Naturalmente il Maha Kumbh Mela affronta molte sfide logistiche. La gestione di una folla così immensa è un compito arduo. Incidenti come calche e crolli di infrastrutture rappresentano un rischio reale. Anche il fiume considerato sacro, che è il cuore del Kumbh, subisce un notevole stress ambientale. L’inquinamento delle acque e la generazione di rifiuti sono problemi critici. Alcuni critici sollevano domande sull’ingente spesa pubblica per l’evento, sostenendo che tali risorse potrebbero essere utilizzate per affrontare altre emergenze sociali. E considerando che siamo in India non sbagliano!

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