Un monito per gli sportivi

Un monito per gli sportivi

di Angelica La Rosa 

SVEN-GÖRAN ERIKSSON, GLI ERRORI DI GESTIONE ECONOMICA E LE TRUFFE SUBITE

Sven-Göran Eriksson è stato molto più di un semplice allenatore: ha rappresentato un’epoca di cambiamento nel calcio. Nato a Sunne, in Svezia, il 5 febbraio 1948, Eriksson ha costruito una carriera straordinaria che lo ha visto passare da sconosciuto allenatore di provincia a figura globale. Il suo metodo scientifico di allenamento e il suo approccio calmo e metodico lo hanno reso uno degli allenatori più rispettati al mondo.

La sua fama ha raggiunto l’apice con la guida della nazionale inglese dal 2001 al 2006, un periodo che lo ha consacrato nell’élite del calcio internazionale. Eriksson ha portato innovazione, professionalità e una mentalità vincente che mancava da tempo ai Tre Leoni. Tuttavia, mentre la sua carriera sul campo prosperava, la sua vita personale e finanziaria si sviluppava in modo molto meno brillante.

Durante i suoi anni al vertice, Eriksson ha guadagnato cifre stratosferiche. Gli ingaggi con club come Benfica, Roma, Lazio e Manchester City, oltre al ricco contratto con la Football Association inglese, gli permisero di accumulare un patrimonio stimato in decine di milioni di sterline. Tuttavia, la sua incapacità di gestire correttamente questi fondi si rivelò fatale.

In particolare, Eriksson si fidò ciecamente di alcuni consulenti finanziari che gli promettevano guadagni sicuri. Tra questi, Samir Khan, che si rivelò una figura truffaldina. Khan avrebbe sottratto a Eriksson circa 10 milioni di sterline attraverso investimenti fraudolenti e operazioni finanziarie opache.

Parallelamente, Eriksson si imbarcò in una serie di investimenti immobiliari, inclusa l’acquisizione di una lussuosa villa sul Lago Fryken in Svezia. Questo immobile, simbolo del suo successo, divenne in seguito uno dei beni sacrificati per coprire i debiti.

Alla sua morte, i debiti di Eriksson ammontavano a oltre 10 milioni di sterline. Gran parte di questi era dovuta all’HM Revenue and Customs britannico, l’agenzia delle entrate, che lo perseguitava da anni per tasse non pagate. La situazione finanziaria dell’allenatore era talmente grave che gli eredi furono costretti a mettere in vendita la villa di famiglia, una mossa dolorosa che ha acceso un dibattito pubblico sul destino di molte celebrità dello sport.

La vendita dell’immobile ha portato alla luce altri aspetti della gestione finanziaria di Eriksson. Oltre alla villa, possedeva numerose proprietà e aveva partecipazioni in diverse imprese, molte delle quali si rivelarono fallimentari.

La vicenda di Sven-Göran Eriksson offre numerose lezioni sul rapporto tra fama, ricchezza e responsabilità. Nel mondo moderno, gli atleti e gli allenatori di successo sono spesso circondati da individui e organizzazioni interessati a trarre profitto dalla loro inesperienza finanziaria. Eriksson, pur essendo un genio del calcio, non era preparato a gestire la complessità del suo patrimonio.

Questa storia evidenzia anche il rischio della sovraesposizione pubblica. Gli ingaggi milionari e il tenore di vita lussuoso di Eriksson lo rendevano un bersaglio facile per truffatori e speculatori.

Il declino finanziario di Sven-Göran Eriksson non è solo una tragedia personale, ma un monito per il mondo dello sport. Sottolinea l’importanza di una gestione finanziaria trasparente e di una rete di consulenti fidati, soprattutto per coloro che operano sotto i riflettori.

L’eredità lasciata da Eriksson è duplice: da un lato, rappresenta una figura iconica che ha cambiato il calcio; dall’altro, una vittima di un sistema che spesso consuma le sue stelle senza offrire loro le competenze necessarie per prosperare anche fuori dal campo.

 

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