La Svezia s’è desta!

La Svezia s’è desta!

di Angelica La Rosa 

NOVITÀ DAL PAESE SCANDINAVO

La Svezia sta considerando una significativa modifica costituzionale per consentire la revoca della cittadinanza a individui ritenuti una minaccia per lo Stato.

Attualmente, la Costituzione svedese non prevede tale possibilità, a differenza di paesi vicini come la Danimarca, dove è permesso revocare la cittadinanza per atti “gravemente pregiudizievoli per gli interessi vitali dello Stato”.

Una commissione parlamentare svedese ha raccomandato che la modifica possa essere applicata a chiunque abbia utilizzato tangenti o informazioni false per ottenere la cittadinanza, nonché a coloro che hanno commesso crimini che rappresentano una minaccia per lo Stato o rientrano nella giurisdizione della Corte Penale Internazionale. Tuttavia, non ha incluso le proposte del governo di minoranza per revocare la cittadinanza ai membri delle bande criminali.

Il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha sottolineato che la Svezia sta affrontando tre minacce parallele e molto gravi: estremismo violento, attori statali che agiscono in modo ostile nei confronti del paese e criminalità organizzata sistemica. Ha espresso preoccupazione per il fatto che le proposte ricevute non consentirebbero di revocare la cittadinanza svedese ai capi delle bande criminali che operano dall’estero, orchestrando sparatorie, attentati e omicidi sul suolo svedese.

Perché questa modifica costituzionale entri in vigore, è necessario che il parlamento unicamerale svedese la approvi in due voti a maggioranza semplice: uno nella legislatura attuale e uno nella prossima, dopo le elezioni previste per il 2026.

Sei degli otto partiti che hanno partecipato alla commissione sostengono la proposta, tra cui i quattro partiti di governo di destra, il Partito Socialdemocratico e il Partito di Centro. I Verdi e la Sinistra, inutile dirlo, si sono dichiarati contrari.

La possibilità di revocare la cittadinanza per reati legati alla criminalità organizzata non è stata raccomandata dalla commissione parlamentare, ma è appoggiata dai partiti al governo.

Alcuni partiti di opposizione di centro-sinistra ritengono che revocare la cittadinanza ai criminali delle gang sarebbe un passo troppo audace, poiché sarebbe difficile definire chiaramente la legge.

La revoca della cittadinanza potrebbe portare all’apolidia, lasciando gli individui senza alcuna protezione statale e potrebbe anche creare ulteriori problemi di sicurezza, poiché individui senza cittadinanza potrebbero diventare più vulnerabili al reclutamento da parte di gruppi criminali o estremisti.

Insomma, mentre la Svezia cerca di affrontare le crescenti minacce alla sua sicurezza nazionale, è cruciale che le soluzioni proposte siano ben ponderate.

Naturalmente il dibattito sulla revoca della cittadinanza evidenzia la complessità di bilanciare la sicurezza con le libertà civili, una sfida che molte democrazie moderne si trovano ad affrontare.

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Chi ben comincia, è a metà dell’opera.
Chi non comincia mai, invece…..