Autorizzata l’inquietante polvere di larve
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LA DECADENZA CULTURALE e UMANA DELL’EUROPA A TAVOLA
Negli ultimi anni, la Commissione Europea ha assunto un ruolo sempre più oppressivo nell’ambito della sostenibilità alimentare. Tra le misure adottate, l’autorizzazione dell’uso alimentare della polvere di larva intera di Tenebrio molitor (il verme della farina gialla) rappresenta una scelta che suscita interrogativi profondi.
La Commissione Ue, infatti, ha autorizzato all’immissione in commercio della polvere di larve intere di Tenebrio molitor (larva gialla della farina), trattata con raggi UV. Per ora solo una società francese è autorizzata a immetterla sul mercato. La polvere è inserita tra i “nuovi ali-
menti” (novel food) dell’Ue. Sono definiti da Bruxelles cibi non consumati “in modo rilevante” prima del maggio 1997 .E comprendono nuovi alimenti, alimenti da nuove fonti e nuove sostanze utilizzate nei prodotti alimentari.
Presentata falsamente come una soluzione rivoluzionaria, capace di coniugare la necessità di ridurre l’impatto ambientale con l’esigenza di diversificare le fonti proteiche, questa decisione ha però sollevato inquietanti critiche su complesse questioni di sicurezza alimentare, sostenibilità, impatto culturale, e trasparenza per i consumatori.
Dietro gli slogan e gli entusiasmi della Commissione Europea si nasconde una realtà più controversa: il rischio di piegare la salute dei cittadini, il nostro patrimonio culturale e la fiducia dei popoli europei alle logiche di mercato e agli interessi di pochi attori industriali.
Gli insetti, è noto, richiedono significativamente meno risorse rispetto agli animali da allevamento tradizionali. Per produrre un chilogrammo di proteine da larve, l’impatto ambientale è nettamente inferiore in termini di consumo d’acqua, emissioni di gas serra e occupazione di suolo rispetto alla produzione di carne bovina o suina. Tuttavia, queste considerazioni meramente quantitative non raccontano tutta la storia.
L’allevamento industriale di larve comporta comunque dei costi ambientali, soprattutto perché le larve devono essere nutrite con substrati derivanti da coltivazioni agricole. Queste coltivazioni, a loro volta, richiedono fertilizzanti, pesticidi e acqua. È quindi lecito domandarsi se il modello su larga scala necessario per rendere economicamente sostenibile la produzione di polvere di Tenebrio molitor non finisca per replicare le stesse dinamiche insostenibili dell’agricoltura intensiva.
Inoltre, il processo di trasformazione delle larve in farina richiede un trattamento industriale complesso. Le larve devono essere essiccate, macinate e sottoposte a trattamenti termici che consumano energia. Si rischia così di promuovere una filiera che, pur mascherata da sostenibilità, contribuisce in maniera significativa all’impronta ecologica globale.
Infine, la sostenibilità non può essere considerata solo sotto il profilo ambientale. Una transizione che privilegia un modello alimentare fortemente industrializzato, basato su pochi attori globali, rischia di penalizzare le economie locali, aumentare le disuguaglianze e compromettere la sovranità alimentare di molte comunità.
Un’altra questione fondamentale è quella della sicurezza alimentare. Sebbene la polvere di larva intera di Tenebrio molitor sia stata approvata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), restano numerose incognite riguardo al suo consumo diffuso.
Gli insetti, compresi i Tenebrio molitor, sono potenziali portatori di allergeni. Studi scientifici hanno evidenziato che le proteine presenti nelle larve possono provocare reazioni allergiche simili a quelle causate dai crostacei, un aspetto che richiede una rigorosa gestione delle etichette per proteggere i consumatori vulnerabili.
Inoltre, esiste il rischio che le larve accumulino contaminanti chimici o microbiologici dal loro ambiente o dal substrato alimentare. La normativa europea prevede controlli rigorosi, ma l’implementazione pratica di queste misure in un’industria ancora emergente solleva dubbi. Cosa accade se i produttori non rispettano gli standard? I consumatori saranno adeguatamente tutelati?
A ciò si aggiunge una preoccupazione più ampia: quali sono gli effetti a lungo termine del consumo regolare di polvere di Tenebrio molitor? La ricerca scientifica è ancora agli inizi e mancano studi epidemiologici su larga scala che possano confermare la sicurezza di questa nuova fonte alimentare nel tempo.
L’Europa vanta una tradizione culinaria profondamente radicata, che non è solo un’espressione di gusto, ma un elemento chiave dell’identità culturale dei suoi popoli. L’introduzione della polvere di Tenebrio molitor rischia di scontrarsi frontalmente con questo patrimonio.
In molti paesi europei, il consumo di insetti è percepito come estraneo alla cultura alimentare locale. Questo non è solo un pregiudizio, ma riflette un rapporto storico e simbolico con il cibo che valorizza la produzione agricola, la cucina artigianale e la convivialità. Sostituire queste tradizioni con alimenti processati e anonimi, come la polvere di larva, significa privare le comunità di una parte fondamentale della loro identità.
Promuovere il consumo di Tenebrio molitor come alternativa sostenibile può anche alimentare un senso di alienazione culturale, soprattutto se accompagnato da campagne di comunicazione percepite come paternalistiche o invasive. Le scelte alimentari sono profondamente personali e legate a valori culturali e religiosi; ignorare queste dinamiche significa sottovalutare le possibili resistenze sociali.
Dietro l’apparente slancio verso un futuro sostenibile si nasconde, quindi, il ruolo delle lobby industriali. Il settore degli insetti commestibili è in rapida crescita, con investimenti miliardari da parte di multinazionali e startup tecnologiche. L’autorizzazione della polvere di larva intera di Tenebrio molitor apre un mercato potenzialmente enorme, in cui pochi attori dominanti potrebbero ottenere vantaggi sproporzionati.
Questa dinamica solleva dubbi sull’equità del sistema alimentare globale. La promozione di farine di insetti potrebbe essere vista come un modo per favorire interessi economici specifici a scapito dei produttori tradizionali, come agricoltori e allevatori europei. Inoltre, la concentrazione del mercato alimentare nelle mani di pochi grandi attori riduce la capacità dei consumatori di scegliere prodotti realmente locali e sostenibili.
Un aspetto cruciale riguarda la trasparenza. I cittadini europei saranno adeguatamente informati sulla presenza di polvere di Tenebrio molitor nei prodotti alimentari? Le etichette saranno sufficientemente chiare per permettere scelte consapevoli?
L’esperienza passata con altri prodotti alimentari innovativi suggerisce che la comunicazione potrebbe non essere sempre trasparente. I consumatori potrebbero trovarsi di fronte a prodotti contenenti farine di larve senza esserne consapevoli, soprattutto se la normativa sull’etichettatura non sarà sufficientemente rigorosa.
Questo rischio mina la fiducia nei confronti delle istituzioni e del mercato alimentare.