Il “gioco” islamico dello stupro
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LE MOLESTIE SESSUALI NON SONO SEMPLICI ATTI CRIMINALI
Con l’aumentare della presenza islamica aumentano anche gli episodi di aggressione sessuale nei confronti di donne europee. Talvolta si tratta addirittura di aggressioni di massa come avvenuto a Colonia, Amburgo, Stoccarda dove nella notte di Capodanno 2016 gruppi di giovani arabi e nordafricani hanno molestato e violentato decine di donne. In certi paesi, come la Svezia, diventata la capitale europea degli stupri, nonostante sia ancora tabù collegare gli eventi criminosi alla immigrazione i sociologi non possono fare a meno di costatare il sostanziale fallimento del cosiddetto multiculturalismo. Anche in Italia il fenomeno è in aumento e nonostante il silenzio delle femministe e delle sinistre sta prepotentemente emergendo, stando ai fatti di cronaca riportati da stampa e tv.
Il più recente episodio di molestie di massa è avvenuto a Milano, ancora una volta nella notte di Capodanno, dove migliaia di ragazzi nordafricani, venuti per lo più dalla provincia, si sono riversati in Piazza Duomo per inveire contro l’Italia e la Polizia oltre a molestare le ragazze presenti, tra cui un gruppo di giovani belghe. Ma qualcosa del genere era già avvenuto nel giugno 2022, quando alcune ragazzine di ritorno da Gardaland sono state molestate sul treno e a Peschiera del Garda, “invasa” da torme di giovinastri immigrati che hanno compiuto atti vandalici e molestie.
La cosa inquietante per tutto questo è che non si tratta di semplice criminalità, per fronteggiare la quale basterebbero forse leggi più severe e dare la possibilità alle forze dell’ordine di fare semplicemente il loro mestiere, ma di veri e propri atti di “conquista” e “sottomissione” in linea con quanto si trova scritto nel Corano.
Intanto occorre chiarire che secondo quanto ritiene ormai la maggioranza del mondo islamico, sunnita, Il Corano non è una opera letteraria, interpretabile, ma parola dettata da Dio a Maometto e quindi da applicare alla lettera. Detto questo nel libro sacro dei mussulmani troviamo versetti come il 33:59: «Messaggero! Comanda alle tue mogli, alle tue figlie e alle mogli dei credenti di non di non far cadere i loro veli. Così saranno riconosciute e non saranno aggredite. Allah è perdonatore e misericordioso!».
Oppure il versetto 4:24 che vieta di sposare «tutte le donne sposate, tranne quelle che possiede la tua mano destra». – le donne che “la tua mano destra possiede” sono le donne bottino di guerra – e sempre secondo il profeta: «Non c’è peccato in ciò che fate dopo il dovere». Per un uomo mussulmano è un dovere sposarsi e se gli è proibito sposare donne mussulmane già sposate, il divieto non vale per le schiave; ovvero le donne conquistate attraverso la guerra, perché sono kafir, non mussulmane.
E si dà il caso che tutto ciò non è parte dell’islam, sempre secondo il Corano, è terra di conquista. Noi tutti siamo kafir e terra di conquista.
Stupri e molestie sessuali di gruppo hanno anche un nome: Taharrush Gamea Taharrush Jamai “il gioco dello stupro” e della “molestia di massa”.
Stupri e molestie sessuali di gruppo hanno anche quindi un preciso significato che travalica la semplice delinquenza e lascia intravedere che una buona parte di immigrati di fede islamica e anche di islamici “cittadini” italiani, diventati tali solo grazie ad un provvedimento burocratico-amministrativo, non hanno alcuna intenzione di integrarsi ma al contrario accarezzano l’idea, probabilmente inculcata loro da imam integralisti che predicano nelle moschee improvvidamente fatte nascere come funghi sul suolo italiano, di includere l’Italia e l’intera Europa nella Umma islamica.
Oltretutto i protagonisti delle aggressioni sono per lo più giovani o giovanissimi. Proprio quelli ai quali qualcuno vorrebbe attribuire la cittadinanza italiana con procedimento “abbreviato”: non più dieci ma cinque anni. Una follia.