“Lgbt+-friendly”? Anche no!

“Lgbt+-friendly”? Anche no!

di Matteo Castagna

PER GOVERNARE NON È INDISPENSABILE IL PASSAPORTO ARCOBALENO!

In Italia c’è un’anomalia secondo la quale al governo di un Paese vi debba essere, per forza, gente “Lgbt+-friendly”.

Il tutto sebbene la Costituzione italiana, all’art. 29, dica che “la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” e, per conseguenza, non sia parificabile ad altri tipi di matrimonio, neppure le “unioni civili”, che, appunto, non producono gli effetti del matrimonio tra uomo e donna e non potranno mai essere una società naturale, perché l’unione di persone dello stesso sesso non può produrre figli.

Per conseguenza, in Italia, l’utero in affitto è illegale e gli omosessuali non possono adottare bambini.

Sembra che, agli occhi di certuni, per governare siano indispensabili il passaporto arcobaleno, il passaporto pro eutanasia, quello ecologista e quello a-cattolico.

Insomma, vanno bene tutti i passaporti tranne quello italiano, perché la certificazione della propria sovranità nazionale potrebbe apparire un’istigazione di stampo razzista?

E’ una battuta che può far sorridere, ma fino ad un certo punto, in tempi di ideologia gender e furia iconoclasta dei grandi della storia, colpevolizzati d’esser stati portatori di pensiero contrario al dogma mondialista del deep State.

Strali che non hanno lasciato in pace neppure Dante Alighieri, di cui qualcuno vorrebbe censurare il noto capolavoro, perché conterrebbe dei pregiudizi troppo reazionari…

E’ il tempo dell’assunzione di responsabilità, non quello di improbabili ed improprie polemiche. La politica non si pieghi alla logica dei “patentini” e si impegni per un Paese in ginocchio, economicamente,  culturalmente e spiritualmente.

San Tommaso d’Aquino, nella “Summa contra Gentiles” insegna che, nel confutare l’errore occorre tener conto della caratteristica propria della verità che va difesa. Infatti, rispetto a Dio si danno due tipi di verità: verità di ragione naturale e verità di fede rivelata.

Le prime sono raggiungibili dalla semplice intelligenza naturale dell’uomo; le seconde suppongono la fede.

Oggi troppi appaiano dimenticare il retto discernimento, figuriamoci la fede. Nell’attesa che arrivi il dono della fede cerchiamo di mettere in pratica almeno l’intelligenza naturale dell’uomo, come sta facendo Trump negli Stati Uniti.

 

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