La sopravvivenza cattolica

La sopravvivenza cattolica

di Paolo Gulisano                  

SAMUELE PINNA, “CHI SI AIUTA DIO L’AIUTA. BREVI RIFLESSIONI PER LA SOPRAVVIVENZA (CATTOLICA), MULTIVERSO EDIZIONI 2024, 210 PAGINE, 16 EURO

Don Samuele Pinna è un sacerdote dell’Arcidiocesi di Milano felicemente impegnato nella cura d’anime di una parrocchia. Oltre a questo, è uno studioso, autore di diversi volumi di teologia e di spiritualità. Riconosce come propri maestri e punti di riferimento il cardinale Giacomo Biffi, il cardinale svizzero Charles Journet- uno dei più importanti (e ortodossi) teologi del XX Secolo, e infine Benedetto XVI. 

Si è inoltre interessato a personaggi della cultura pop come Bud Spencer e Terence Hill, ai quali ha dedicato agili e piacevoli biografie. 

Nel suo nuovo libro, don Samuele ci presenta una serie di quadri, di ritratti di personaggi del mondo della TV, del Cinema, dello spettacolo, ricondotti in un discorso di fede. 

Ne esce una sorta di piccolo catechismo della vita buona, della vita cristiana. 

Il titolo del volume dice molto, riprendendo un vecchio adagio popolare: aiutati che Dio ti aiuta. Il che significa che per salvarsi l’anima e andare in Paradiso, che è lo scopo principale della nostra vita, dobbiamo darci da fare. E’ vero che Dio ci aiuta, che è un padre pronto ad accoglierci, ma almeno lo sforzo per andargli incontro lo dobbiamo fare. E come aiutarsi? Il libro di don Samuele indica diverse modalità ed esempi. Non si limita a fare buona teologia, conforme a quanto il Magistero ha per molto tempo insegnato, ma utilizza un metodo – che si potrebbe definire pastorale – che è quello di guidare il lettore a prendere visione di modelli di vita buona accessibili.

Attenzione: la via che don Samuele indica non è quella del “Cristianesimo facilitato” oggi tanto in voga, ma usa il metodo antico quanto la Chiesa della proposta di una vita cristiana autentica.

Lo fa con un atteggiamento carico di simpatia. Anche qui bisogna capirsi. Quello che offre il parroco milanese non è un atteggiamento “piacione”, quello di una Chiesa che offre hamburger e patatine. Non è simpatico perché si mette in testa una bandana, come ha fatto un vescovo noto alle cronache per le sue proposte “rivoluzionarie”, come abolire l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole; don Samuele non è un prete da pacca sulle spalle e via che vai bene. Annuncia il Vangelo, propone la Dottrina della Fede, con gentilezza, col sorriso, magari a partire dai personaggi televisivi di cui riesce a tirare fuori il buono: da Terence Hill nei panni di don Matteo, dagli Happy Days di Fonzie e Richie Cunningham, dall’A-Team fino a Hulk Hogan.

Nei discorsi di don Pinna riecheggiano le parole di Sam Gamgee, l’eroico Hobbit del Signore degli Anelli: c’è del buono a questo mondo, Padron Frodo…Ecco, questo buono va cercato, va trovato, va esaltato. E il buono per eccellenza lo si trova in Gesù Cristo.

Il libro di don Samuele è anche una straordinaria catechesi per approfondire alcuni aspetti dell’insegnamento della Chiesa, per riscoprire i Sacramenti e la stessa liturgia. Il sacerdote-scrittore fa una preziosa opera di rialfabetizzazione cristiana, e anche se non indulge mai alla lamentela stizzita, si avverte chiaramente quanto soffra per il disordine che ormai da tempo è presente nella casa di Dio. A partire anche da cose piccole, a cui magari non si presta più attenzione, come quando ci illustra quanta sciatteria, e persono quanta eresia, sia presente ad esempio nella “preghiera dei fedeli”, una delle varie modifiche apportate dal Novus Ordo della Messa, fatta per “coinvolgere” maggiormente i fedeli nella liturgia, con esiti sconsolanti.

Ma don Samuele non si demoralizza e non si scandalizza: egli ha anche un altro importante modello ed esempio cui guardare, oltre ai celebrati teologi già menzionati: è don Camillo di Guareschi, questo san Giovanni Maria Vanney della Bassa, figura letteraria, ma credibile, e pure desiderabile: come sarebbe bello se ogni parrocchia avesse come guida un don Camillo.

L’opera di Guareschi venne definita come il Vangelo dei semplici, e il suo epigono don Samuele Pinna ce ne propone una nuova versione attuale. Proprio così, perché la Chiesa non deve essere “moderna”: deve essere attuale. 

 

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