Conosciamo il Beato Luigi Variara

Conosciamo il Beato Luigi Variara

di Mariella Lentini*

TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI RICORDIAMO UN BEATO PIEMONTESE

ASCOLTA SOTTO L’AUDIO SULLA VITA DEL BEATO LUIGI VARIARA

 

Prima di lui nessuno aveva fondato una congregazione di suore lebbrose. Piemontese, nato a Viarigi (Asti) nel 1875, Luigi Variara trascorre l’infanzia con i sei fratelli, papà Pietro, maestro elementare, e mamma Livia Bussa, tra le splendide colline del Monferrato, di recente riconosciute Patrimonio dell’Unesco. La sua famiglia è profondamente cristiana e il padre Pietro nel 1887 conduce il figlio a Valdocco, nell’oratorio di San Giovanni Bosco. Luigi è un bambino alto e magro, gioioso, vivace, intelligente e buono, con il dono del canto. L’incontro con Don Bosco, il santo dei giovani, è fondamentale: Luigi diventa chierico salesiano.

Nel 1894 Variara attraversa l’oceano e dopo settanta giorni di viaggio arriva in America Latina, ad Agua de Dios (Colombia), missionario tra gli ultimi, i più derelitti dei derelitti: i lebbrosi. Per questo difficile compito Luigi viene scelto dal missionario dei lebbrosi Don Michele Unia, di passaggio dalla Colombia nel seminario di Valsalice (Torino), tra i 188 giovani seminaristi che si erano offerti volontari.

La situazione è drammatica: 800 malati disperati, esiliati in un lazzaretto, trasformato dal giovane chierico da luogo di dolore a città della gioia, insegnando canto e dando vita a una banda musicale, riparando strumenti dismessi. Variara costruisce anche l’Asilo Don Unia dove vengono ospitati 150 orfani e lebbrosi che studiano e apprendono un lavoro. E con le sue stesse mani cura con dedizione i lebbrosi.

Ordinato sacerdote a Bogotà (Colombia) nel 1898, nel 1905, all’età di 30 anni, fonda a Cúcuta (Colombia), la congregazione “Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria”, oggi presente in dieci nazioni con 400 suore. La congregazione accoglie lebbrose e figlie di lebbrosi non accettate da nessun altro istituto religioso. Arrivano anni tumultuosi per Variara, che, sospettato ingiustamente di aver contratto la lebbra, viene ostacolato e trasferito in altre città colombiane: Mosquera, Contratacion, Bogotà. Sarà, poi, rimandato dai superiori ad Agua de Dios e quindi spostato a Barranquilla e Tariba (Venezuela).

Fede incrollabile, spirito di sacrificio, speranza, umiltà, carità, ubbidienza senza proferire parola di fronte alle calunnie, sono le virtù che lo aiutano ad affrontare le incomprensioni. Muore di malattia nel 1923 a Cúcuta, presso la famiglia Faccini che lo ospita come un figlio. Oggi il suo corpo riposa ad Agua de Dios, nella cappella della casa madre della sua congregazione.

Riconosciute le sue virtù, nel 2002 viene proclamato beato. Viarigi, suo paese natale, ha dedicato a Don Luigi Variara l’edificio delle Scuole Pubbliche.

 

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