La guerra “sinistra” contro Marina Terragni

La guerra “sinistra” contro Marina Terragni

di Dalila Di Dio 

MARINA TERRAGNI È UNA FEMMINISTA RADICALE MA È ATTACCATA DA ALTRE FEMMINISTE…

Marina Terragni, giornalista milanese, è stata nominata con una determinazione dello scorso 14 gennaio del Presidente del Senato Ignazio La Russa e del Presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana quale nuova titolare dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (Agia).

Marina Terragni è una di loro: una femminista radicale, una donna che difende le donne, che lavora per le donne, che si batte da decenni per le donne. Condivisibili o meno, le sue battaglie sono state combattute in nome delle persone nate con i cromosomi XX, almeno questo.

Marina Terragni è una di quelle che dovrebbe piacere a Elly Schlein, che da due anni invocano una leadership femminile e femminista, e a Maria Elena Boschi, che ha recentemente auspicato che ci sia un posto all’inferno per le donne che non aiutano le donne.

Marina Terragni, insomma, è il prototipo della donna che la sinistra dovrebbe volere in qualsivoglia ruolo, perchè in quanto femmina femminista, è brava, competente, adeguata.

A Marina Terragni, però, in occasione della recente nomina, hanno cominciato a fare la guerra proprio da sinistra: titoloni per dire che non è qualificata, non è una giurista quindi non è adatta al ruolo, non è la persona giusta per l’incarico.

Perchè?

Perchè Marina Terragni è una femminista alla vecchia maniera, di quelle a cui interessa veramente delle donne, ma di quelle vere, non di quelle sedicenti tali o autopercepite.

Marina Terragni è contro l’utero in affitto, il self ID e la maggior parte delle diavolerie woke che i progressisti hanno tentato di imporci negli ultimi anni.

Eppure rimane una di loro. Indubitabilmente. Il suo è un femminismo radicale, un femminismo di sinistra.
Ma è proprio la sinistra a volerla impallinare.

Cosa temono?
Probabilmente che si scopra che a sinistra ci sono molte più Marina Terragni che Alessandro Zan, che anche dalle loro parti i fan della compravendita dei bambini non sono numerosi quanto sembrano, che anche a sinistra c’è una frangia, ampia ma probabilmente meno rumorosa, che guarda al mondo con un minimo di senso della realtà.

Una frangia che va combattuta e messa a tacere, se no la lobby che non esiste si incazza e poi i congressi li vince Bonaccini.

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