Sulle orme di Sant’Agata
di Claudia Di Dio
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LA “SANTUZZA” DI CATANIA
In questi giorni Catania è in festa nel ricordo della “Santuzza”, così chiamata affettuosamente dal popolo catanese.
Sono tanti i luoghi del culto agatino che vengono amati e visitati dal popolo catanese e non solo.
Uno dei luoghi simbolo del martirio di Agata è la Chiesa di San Biagio, anche detta di “Sant’Agata alla fornace”, che si affaccia sulle rovine dell’anfiteatro romano.
L’edificio originario risalente intorno al 1098, venne successivamente ricostruito intorno al settecento per volere del Vescovo Andrea Riggio.
La visita della Chiesa rievoca alcuni momenti salienti del martirio di Sant’Agata.
Dietro l’altare maggiore è infatti conservata una fornace all’interno di una teca di vetro, reliquia che ricorda il martirio dei carboni ardenti. Di qui il nome popolare dell’edificio “carcarella”, che significa “piccola fornace”.
A pochi passi dalla Chiesa di Sant’Agata alla fornace si trova la Chiesa del Santo Carcere o Sant’Agata al Carcere, ove si trovano i resti del carcere romano dove sarebbe stata rinchiusa la Santuzza.
Negli Atti del Martirio di Sant’Agata il carcere ritorna più volte ed è proprio qui che sembrerebbe essere avvenuta l’apparizione di San Pietro che veniva per confortarla e guarirla, dopo aver subito l’amputazione del seno.
Non può poi sfuggire ad uno sguardo attento l’orma di un piede della Santuzza contenuta all’interno del carcere romano.
Dalla cella non si vede solo l’orma del piede della Santuzza ma anche un oleastro.
Secondo la leggenda lì si fermò Agata per allacciarsi una scarpa mentre veniva condotta dinnanzi al tribunale del suo persecutore.
Per tal motivo durante le festività agatine si mangiano dolcetti di pasta reale a forma di olivetta, chiamati “le olivette di Sant’Agata”.
Altro luogo del culto agatino è la Chiesa di Sant’Agata alla Vetere, ove la Santuzza avrebbe subito il martirio del taglio delle mammelle per poi essere ricondotta nuovamente nel carcere romano.
All’interno della Chiesa, nella navata di destra è possibile ammirare la Cappella di Sant’Agata, ove viene raffigurato il martirio della Santuzza. Nel dipinto appare anche la figura di San Pietro e dell’Angelo custode di Agata.
Un altro luogo che rievoca Sant’Agata è la Cattedrale di Catania, dedicata proprio alla martire.
Nella Cattedrale non è solo contenuto il busto reliquiario della Santuzza, ma anche il suo Velo.
Dal 252 d.c. fino al 1800 il Velo sembrerebbe estere stato portato in processione più di quindici volte per fermare l’avanzata della lava che minacciava Catania, per bloccare la peste, i terremoti e dall’episodio dell’ira di Federico II.
Il velo di seta, di colore rosso porpora, è contenuto tutto l’anno all’interno di una teca di argento all’interno della Cattedrale.
Nei giorni prima dell’inizio delle festività agatine viene portato in processione e venerato dal popolo catanese.
I luoghi di culto di Sant’Agata rievocano storia, folklore, tradizione, leggenda e come il culto della Santuzza si sia evoluto nei secoli benché rimasto sempre forte nel cuore dei catanesi e dei devoti.
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