Da rabbino a cattolico
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UNA CONVERSIONE EPOCALE
Il 13 febbraio del 1945, esattamente ottanta anni fa, Israel Zolli, rabbino capo di Roma si è convertito al Cattolicesimo, assumendo il nome di Eugenio (per ringraziare papa Pio XII per gli ebrei salvati).
La conversione al Cattolicesimo di Israel Zolli, ex rabbino capo di Roma, è un evento di straordinaria rilevanza spirituale e storica, capace di ispirare riflessioni profonde sul mistero della fede e sulla continua ricerca della verità. La conversione, naturalmente, non fu il frutto di un’imposizione esterna o di circostanze contingenti, ma l’esito di un lungo percorso interiore che lo portò a riconoscere nel Figlio di Dio Gesù Cristo il compimento della Rivelazione.
Israel Zolli, nato nel 1881 con il nome di Israel Anton Zoller, fu un uomo di profonda cultura, un brillante studioso e un leader spirituale che dedicò la sua vita allo studio delle Sacre Scritture e alla guida della comunità ebraica. La sua conoscenza della Torah e dei testi sacri lo portò a riflettere sempre più profondamente sul messaggio di Cristo. Il suo percorso di conversione non fu un evento improvviso, ma il risultato di anni di meditazione e discernimento, durante i quali comprese che il Nuovo Testamento era il naturale compimento delle promesse contenute nell’Antico Testamento.
Uno degli elementi che contribuirono alla sua decisione fu l’esempio di carità e amore cristiano dimostrato dalla Chiesa cattolica durante la Seconda Guerra Mondiale. Zolli assistette personalmente agli sforzi eroici di Papa Pio XII e della Chiesa nel proteggere e salvare migliaia di ebrei dalla furia nazista. Molte istituzioni cattoliche aprirono le loro porte per offrire rifugio a uomini, donne e bambini perseguitati, un gesto di autentica misericordia che non mancò di colpire profondamente il cuore e la mente del rabbino capo di Roma.
Uno degli episodi più toccanti della sua conversione fu una visione che ebbe durante il giorno dello Yom Kippur nel 1944. In questo momento di intensa preghiera e raccoglimento, Zolli raccontò di aver visto Gesù Cristo apparirgli e dirgli: “Tu sei mio”. Questo evento segnò un punto di svolta nella sua vita e lo condusse a prendere la decisione definitiva di abbracciare la fede cattolica.
Il 13 febbraio del 1945, Zolli ricevette il battesimo nella Chiesa cattolica, assumendo il nome di Eugenio in onore di Papa Pio XII, che tanto aveva fatto per gli ebrei durante la guerra. Questo gesto non fu solo un atto simbolico, ma la piena adesione alla fede cristiana, accolta con gioia e profonda convinzione. Sua moglie, Emma, lo seguì in questa scelta, anch’ella ricevendo il battesimo insieme a lui.
La conversione di Israel Zolli rappresenta una testimonianza straordinaria della potenza della grazia di Dio, capace di toccare anche le anime più erudite e radicate in altre tradizioni religiose. La sua scelta non fu priva di difficoltà: dovette affrontare l’incomprensione e il dolore della comunità ebraica, ma trovò nella Chiesa una nuova famiglia spirituale, pronta ad accoglierlo con amore e rispetto.
Dopo la sua conversione, Zolli si dedicò alla scrittura e alla predicazione, offrendo la sua conoscenza delle Sacre Scritture per approfondire il dialogo tra ebrei e cristiani. Le sue opere, come “Prima dell’alba”, sono ancora oggi una fonte preziosa per comprendere il suo percorso spirituale e il significato profondo della sua adesione al Cattolicesimo.
La storia di Israel Zolli è un inno alla verità e alla libertà della coscienza umana, un esempio di come Dio continui ad agire nelle vite degli uomini per portarli alla pienezza della fede. La sua conversione non fu un tradimento delle sue radici, ma il compimento della sua ricerca di Dio. Il suo cammino testimonia che la verità non si impone, ma si rivela a chi la cerca con cuore sincero. Oggi, il suo esempio rimane una luce di speranza per tutti coloro che sono in cammino verso la scoperta dell’amore infinito di Cristo.