Perdere la Messa è un danno certo
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…E PUÒ DIVENTARE UNA VORAGINE
Il Sangue di Gesù ci ha aperto la porta del santuario dei cieli.
“Poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura” (Eb 10,21-22).
Dopo il Battesimo, che ci toglie la macchia delle origini, dobbiamo tenere una coscienza pura da altre colpe e progredire nella santificazione.
“Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza” (v.23), in mezzo a una società che, avendo perso la fede, non ha più la speranza se non nei beni terreni. “Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone” (v. 24): la carità spinge ad agire e non ci fa chiudere gli occhi sui bisogni altrui. “Non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortiamoci a vicenda, tanto più che vedete avvicinarsi il giorno del Signore” (v. 25).
Perdere la Messa è un danno certo, che può diventare una voragine in chi si assenta regolarmente. Il Signore è vicino!
Un lume non si mette sotto il letto, ma sul lampadario. Così la parola del Vangelo. Chi la nasconde, fa solo buio. Un giorno gli verrà tolto quello che aveva ricevuto, ma che non seppe utilizzare.
“Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più”. Non ci conviene forse, essere più generosi e misericordiosi?