L’azione meritoria di Hernán Cortés

L’azione meritoria di Hernán Cortés

di Angelica La Rosa

LA CONQUISTA DELL’IMPERO AZTECO

Il 18 febbraio è una data che registra, nel corso della storia, vari eventi.

Nel 1229 Federico II di Svevia conclude la Sesta Crociata con la firma del trattato con il sultano Al-Kamil, ottenendo pacificamente Gerusalemme.

Nel 1519 il conquistador spagnolo Hernán Cortés parte da Cuba per la spedizione che porterà alla conquista dell’Impero azteco.

Nel 1861 Jefferson Davis viene inaugurato come primo e unico presidente degli Stati Confederati d’America.

Nel 1885 Mark Twain pubblica il celebre romanzo “Le avventure di Huckleberry Finn” negli Stati Uniti.

Nel 1929 viene annunciata la scoperta della penicillina da parte di Alexander Fleming.

Nel 1930 lo scienziato Clyde Tombaugh scopre Plutone, allora considerato il nono pianeta del Sistema Solare.

Nel 1954 gli Stati Uniti testano la prima bomba all’idrogeno trasportabile.

Nel 1977 il disastro ferroviario di Granville (Australia) causa 83 morti.

Nel 2001 l’FBI arresta Robert Hanssen, agente accusato di spionaggio per l’Unione Sovietica e la Russia per oltre 20 anni.

Nel 2021 il rover Perseverance della NASA atterra su Marte nell’ambito della missione Mars 2020.

Poche figure nella storia hanno lasciato un segno tanto indelebile quanto Hernán Cortés, il conquistador spagnolo che, con astuzia, determinazione e un’incredibile visione strategica, ha trasformato il destino del Messico. Nel 1519, con un pugno di uomini, Cortés intraprese una delle imprese più audaci della storia: la conquista dell’impero azteco, un colosso che dominava gran parte della Mesoamerica.

La sua spedizione non fu soltanto un’avventura militare, ma un’operazione straordinaria di diplomazia, intelligenza tattica e coraggio. Capì subito che la chiave del successo risiedeva nel creare alleanze con i popoli sottomessi dagli Aztechi, sfruttando il loro risentimento verso Montezuma e la sua tirannia. Con l’ausilio di La Malinche, la sua interprete e consigliera, Cortés riuscì a tessere una rete di alleati che gli permise di sferrare il colpo decisivo.

Nonostante l’inferiorità numerica e le difficoltà ambientali, gli spagnoli si distinsero per il loro ingegno bellico. L’uso delle armi da fuoco, dell’acciaio e della cavalleria terrorizzò gli Aztechi, abituati a combattimenti rituali e ad armi di ossidiana. Ma la vera grandezza di Cortés risiedeva nella sua capacità di adattarsi, sfruttando ogni risorsa disponibile per volgere gli eventi a suo favore.

La caduta di Tenochtitlán nel 1521 sancì il trionfo di Cortés e l’inizio di un’era nuova per il continente. Con la fondazione della Nuova Spagna, egli pose le basi per una civiltà che avrebbe mescolato il meglio delle culture indigene con l’eredità europea. La sua eredità è oggetto di dibattito, ma non si può negare che la sua impresa abbia cambiato per sempre il corso della storia mondiale.

Cortés non fu solo un conquistador, ma un visionario, un uomo capace di vedere oltre il presente e di immaginare un futuro nuovo. Il suo nome rimane incastonato nella storia come simbolo di audacia e di ambizione senza limiti.

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