La Scozia si arrende alla droga

La Scozia si arrende alla droga

di Andrea Bartelloni

“SALE DA DROGA” APERTE A GLASGOW. E’ QUESTO IL MODO PER ARGINARE LA TOSSICODIPENDENZA?

Anche la Scozia si arrende alla droga. La prima sala di consumo di droga legale nel Regno Unito, chiamata Thistle, ha aperto le sue porte nel mese di gennaio di quest’anno nell’East End di Glasgow, dopo una battaglia durata dieci anni per realizzare questa struttura già sperimentata in altri paesi come Svizzera, Paesi Bassi, Germania, Spagna, Norvegia, Lussemburgo, Danimarca e Francia. 

Ci si può drogare nella massima igiene e sicurezza. La Scozia vede tassi di mortalità per droga tra i peggiori in Europa (tre morti al giorno) e quello che ancora di più allarma è la nascita, negli ultimi anni, di 1500 bambini da madri tossicodipendenti. Tutto questo dimostra un evidente fallimento delle politiche introdotte per arginare il fenomeno. 

Allora si pensa di arginare questa tendenza dichiarandosi impotenti e dando al tossicodipendente quello che cerca senza capire perché vuole la droga? 

«È molto importante che la struttura non venga considerata come una soluzione miracolosa per la crisi delle morti da droga che continua a colpire la città e il paese – ha dichiarato al Guardian il dottor Saket Priyadarshi, direttore medico associato dei servizi di recupero per alcol e droga di Glasgow – È un’altra parte di un sistema di assistenza, un altro pezzo del puzzle per rispondere a un problema molto complesso». 

È sicuramente più facile fornire la droga e tutti gli accessori che cercare di recuperare alla società delle persone che sono nel vortice della dipendenza. La droga è dappertutto e sempre più a buon mercato. Il Glasgow City Council, il Municipio della città scozzese, vuole ribadire che «esistono solide prove internazionali a dimostrazione che le strutture per il consumo sicuro di droga possono migliorare la salute, il benessere e il recupero delle persone di coloro che ne fanno uso, riducendo inoltre l’impatto negativo dell’iniezione in pubblico sulle comunità e sulle imprese locali». 

Sicuramente si ridurranno le morti per overdose e l’utilizzo di sostanze tagliate in modo pericoloso, di per sé una cosa buona, ma non si risolve così il problema dell’uso di droga. Anzi, qualcuno pensa che sia vero il contrario, sicuramente ci saranno per strada meno pericoli e meno persone che si drogano pubblicamente, ma queste persone, anche se in ambienti asettici e confortevoli continueranno ad annegare i loro problemi nella droga, li aiuteremo così? Facendoli drogare in un bel salotto con personale sanitario a disposizione in caso di necessità per 365 giorni all’anno (orario 9-21), facendo finta di nulla come se fosse una cosa buona? O forse si pensa che drogarsi o non drogarsi sia indifferente? 

Glasgow vorrebbe convincere tutto il Regno Unito ad andare su questa strada.

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