Conosciamo il Cardinale elettore Virgilio do Carmo da Silva

Conosciamo il Cardinale elettore Virgilio do Carmo da Silva

di Angelica La Rosa 

VIAGGIO NEL COLLEGIO CARDINALIZIO

Il Cardinale elettore Salesiano Virgilio do Carmo da Silva è stato creato e pubblicato Cardinale da Papa Francesco nel Concistoro del 27 agosto 2022 con il Titolo di S. Alberto Magno. É membro del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

Il Cardinale Virgilio do Carmo da Silva, S.D.B., Arcivescovo di Díli (Timor Orientale), è n

Nato il 27 novembre 1967 a Venilale, nella diocesi di Baucau (Timor Est), dopo le scuole primarie e secondarie dei Salesiani a Fatumaca, è entrato nella Società Salesiana di Don Bosco. Di seguito è stato inviato per studiare Filosofia e Teologia a Manila. Ha emesso la prima professione con i Salesiani il 31 maggio 1990 e la professione perpetua il 19 marzo 1997. È stato ordinato sacerdote il 18 dicembre 1998.

Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti incarichi: 1999-2004: Formatore dei Novizi; 2004-2005: Economo della Casa di Formazione a Venilale e Vicario parrocchiale; 2005-2007: Studi a Roma per la Licenza in Spiritualità presso la Pontificia Università Salesiana; 2007-2014: Maestro dei Novizi; 2009-2014: Direttore della Casa dei Salesiani e della Don Bosco Tecnnical High School a Fatumaca. Nel 2015 è stato scelto Provinciale dei Salesiani della sua provincia.

Il 30 gennaio 2016 il Santo Padre Francesco lo ha nominato Vescovo della diocesi di Díli (Timor Orientale).

L’11 settembre 2019 Il Santo Padre lo ha nominato primo Arcivescovo Metropolita di Díli.

Il Cardinale ha elogiato l’adozione da parte di Timor Est all’inizio del 2022 del Documento sulla fratellanza umana firmato da Papa Francesco e Ahmed el-Tayeb nel 2019. Ha anche notato che gli sforzi del paese per promuovere il turismo religioso includono rappresentanti di altre religioni.

Intervistato dall’Agenzia Fides, parlando della sua attività apostolica a Timor Est ha spiegato che consiste principalmente nell’accompagnare le persone affinché crescano nella fede. “Vogliamo essere una Chiesa aperta che viva nell’unità e dove non ci siano gruppi ostili gli uni contro gli altri. Tutta la comunità vuole continuare a contribuire alla prosperità e alla stabilità del Paese. Il mio sogno è che un giorno i giovani timoresi non siano costretti a emigrare, ma che rimangano perché possono vivere appieno la loro vita qui e amare Cristo, la Chiesa e la loro patria”.

 

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