Il vescovo Savino: “I corvi tacciano!”

Il vescovo Savino: “I corvi tacciano!”

di Bruno Volpe

“LA CHIESA HA BISOGNO DI PAPA FRANCESCO”

“La Chiesa e il mondo hanno bisogno di Papa Francesco, basta con i corvi”. Lo dice in questa intervista Monsignor Francesco Savino, Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e vescovo di Cassano allo Jonio in Calabria.

Eccellenza Savino, il Popolo di Dio in preghiera a Piazza San Pietro recita il Santo Rosario per il Pontefice ammalato…

“E’ molto bello che i credenti si avvalgano della preghiera di intercessione che è sempre gradita a Dio. Quell’alzare le mani al Cielo, segno biblico di invocazione, va di pari passo con altre mani, quelle sapienti del medici del Gemelli che stanno curando con amore e professionalità il Santo Padre, facendo il possibile”.

Che dice davanti a chi invoca le dimissioni?

“Prima di tutto non è il momento e sono in sintonia con quello che ha sostenuto il cardinale Parolin. La Chiesa e il mondo hanno bisogno di Papa Francesco che è in attività, sta lavorando. Questo Papa ha avviato un processo di riforma e di cambiamento ancora in atto del quale si avverte la necessità, ma occorrono tempo, pazienza ed anche sacrificio. Il contributo di Papa Francesco alle sorti della umanità e della Chiesa è fondamentale per raggiungere quella ecologia inteegrale dei diritti e per una giustizia sociale equa”.

Torniamo alle dimissioni…

“Non hanno senso, il Papa è al lavoro, e poi non mi sembra davvero il momento di fare certi discorsi”.

In Piazza San Pietro vi erano a pregare per il Papa anche cardinali che in passato sono stati abbastanza critici col Papa dal punto di vista dottrinale…

“Un segno di unità. La Chiesa non è una caserma, passatemi il termine e da sempre attribuisce grande valore, lo ha detto il Papa, alla sinodalità. E’ compensibile che vi siano voci discordanti, il pensiero unico non è mai incoraggiabile. Il Papa, quando non parla ex Cathedra, cioè dotato di infallibilità, può essere criticato, ovviamente sempre con garbo ed educazione. Torno alle ventilate dmissioni: fanno parte della coscienza del Papa se e quando lo riterrà, ma a mio avviso adesso bisogna mettere da parte le polemiche, pregare e soprattutto rispettare una persona che è ammalata, non è il tema”.

Qualcuno ha sollevato critiche sulla efficacia dei media vaticani dicendo che si potevano mandare delle immagini del Papa alla messa domenica scorsa, giusto per mettere a tacere i complottisti…

“I corvi tacciano. Se la Santa Sede non ha mandato immagini, lo ha fatto per doveroso rispetto alla privacy e alla riservatezza del Papa che è un malato come tutti. Bisogna fidarsi dei comunicati emessi dalla Santa Sede “.

E chi semina dubbi?

“Lo ripeto, i giornalisti seri si rimettono alle fonti e ai comunicati emessi dalla Sala Stampa e dai medici del Gemelli. Bisogna mettere da parte la superficialità informativa e la stessa banalità che spesso è funzionale al sensazionalismo. In questo momento, delicato per il Papa e la Chiesa, è quanto mai opportuno far valere l’arte del discermimento, saper distinguere il vero dal falso, chi vuole seminare zizzania e chi al contrario vuole informare correttamente. La Chiesa, pur nelle sue diversità, è unita e tutto il mondo invoca Papa Francesco del quale ha bisogno”.

 

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