Conosciamo il Cardinale elettore Pierbattista Pizzaballa

Conosciamo il Cardinale elettore Pierbattista Pizzaballa

di Angelica La Rosa 

VIAGGIO NEL COLLEGIO CARDINALIZIO

Il Cardinale elettore Sua Beatitudine Pierbattista Pizzaballa, dell’Ordine dei Frati Minori, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, creato e pubblicato Cardinale da Papa Francesco nel Concistoro del 30 settembre 2023 con il Titolo di Sant’Onofrio, è nato a Cologno al Serio (BG) il 21 aprile 1965. Ha frequentato le Scuole Medie nel Seminario Minore “Le Grazie” di Rimini e conseguito la maturità classica presso il Seminario Arcivescovile di Ferrara (giugno 1984). È nell’ordine dei frati minori il 5 settembre 1984 a Ferrara (S. Spirito) e ha trascorso l’anno di noviziato nel Santuario Francescano di La Verna (Arezzo-Italia). Ha emesso la Professione Temporanea alla Verna, il 7 settembre 1985. A Bologna presso la Chiesa di S. Antonio ha emesso la Professione Solenne il 10 ottobre 1989. Sempre a Bologna, il 15 settembre 1990, è stato ordinato sacerdote.

Trascorso un periodo a Roma si è trasferito in Terra Santa, a Gerusalemme, nell’ottobre 1990. Dopo gli studi filosofici-teologici, consegue: Licenza in Teologia Biblica allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Sua Beatitudine Pizzaballa parla italiano, ebraico moderno, inglese. Nel 1995, ha curato la pubblicazione del Messale Romano in lingua ebraica ed ha tradotto vari testi liturgici in ebraico per le Comunità cattoliche in Israele.

Dal 2 luglio 1999 entra formalmente a servizio della Custodia di Terra Santa. Ha ricoperto il ruolo di Vicario Generale del Patriarca Latino di Gerusalemme per la cura pastorale dei cattolici di espressione ebraica in Israele. Dal 2008 è Consultore nella Commissione per i rapporti con l’Ebraismo del Pontificio Consiglio Promozione Unità dei Cristiani. Ha fatto il suo solenne ingresso a S. Salvatore il 2 Giugno 2004, al S. Sepolcro il 3 giugno 2004, a Betlemme il 4 giugno 2004; a Nazaret il 9 giugno dello stesso anno. Pierbattista Pizzaballa è stato nominato Custode di Terra Santa per la prima volta nel maggio del 2004, per un periodo di sei anni. Nel maggio 2010 è stato riconfermato, dal Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori, per un altro mandato di tre anni e, nel giungo 2013, per successivi tre anni.

Il 24 giugno 2016 Sua Santità Papa Francesco ha nominato Padre Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme sede vacante, fino alla nomina di un nuovo Patriarca. Il 15 luglio 2016, in occasione della riunione del Collegio dei Consultori del Patriarcato latino, Sua Beatitudine il Patriarca emerito Fouad Twal ha proceduto al passaggio dei suoi poteri all’Arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, designato Amministratore Apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme come da decreto di papa Francesco.

L’ordinazione episcopale si è svolta nel settembre 2016 a Bergamo, in Italia. Il 24 ottobre 2020, Papa Francesco ha nominato Mons. Pierbattista Pizzaballa, nuovo Patriarca Latino di Gerusalemme. Attualmente è membro dei Dicasteri per le Chiese Orientali e per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Poco si sa della teologia o delle posizioni dottrinali del cardinale Pizzaballa in parte perché raramente affronta questioni controverse. Ma da ciò che sappiamo delle sue parole e delle sue azioni, è possibile discernere il desiderio di attenersi alle tradizioni e alle pratiche ortodosse della Chiesa, pur rimanendo aperto alla modernità. Egli crede fortemente nella centralità di Cristo nell’Eucaristia, ha una fervente devozione mariana, ed è un grande credente nel cammino di santificazione attraverso la tribolazione in quel grande crogiolo di sofferenza che è il Medio Oriente. Il patriarca latino sembra preoccuparsi profondamente del suo gregge, come è stato visto vividamente durante la guerra di Hamas-Israele. La sua lunga esperienza in Terra Santa significa che è in grado di coinvolgere entrambe le parti in questo conflitto apparentemente intrattabile. Non ha paura di parlare, si è sforzato di trattare gli arabi e gli israeliani con equanimità, ma con probabilmente più simpatia per il popolo palestinese che vede come “ancora in attesa dei loro diritti, della loro dignità o riconoscimento”.

Il cardinale patriarca è consapevole dei problemi attuali nella Chiesa e riconosce questo periodo della storia come uno di “grande disorientamento e confusione”, ma non vuole tornare indietro a un’epoca passata. I cardinali non sono più visti come principi della Chiesa, ha detto facendo eco al sentimento di Francesco, ma piuttosto “i suoi servitori e quelli del popolo di Dio”. Ha una passione per la Sacra Scrittura da cui trae vita e sostentamento, e vuole vedere il suo clero ricevere la migliore formazione in modo che “sappiano come interpretare la realtà concreta”.

Pierbattista Pizzaballa ha una serie di somiglianze con Papa Francesco. Ha un disprezzo per il clericalismo e una preoccupazione per i migranti, il dialogo interreligioso e, in una certa misura, l’ambiente. Ma ha anche alcune differenze importanti ma sottili. Come Francesco, vuole che la Chiesa sia aperta a tutti, ma crede che “questo non significa che appartenga a tutti”. Sottolinea l’importanza della giustizia sociale, dei diritti e dei doveri, ma sottolinea che il “punto di partenza deve essere la fede”. Ed è un convinto credente che i cambiamenti nella Chiesa non sono da temere, perché non è l’uomo che fa della Chiesa ma è Cristo che la guida.

Vede il vecchio rito come uno dei tanti diversi riti nella Chiesa e così lo permette. Liturgiamente, sembra inclinarsi verso la tradizione, favorendo sempre la centralità dell’Eucaristia. Possedendo la franchezza, la risolutezza e il discernimento di un contadino lombardo unito a una profonda spiritualità francescana, il cardinale Pizzaballa porta una ricchezza di esperienza e connessioni dalla Terra Santa che è cruciale per la Chiesa e per la pace nel mondo.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments