Quale pace dopo una guerra sporca?
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DELL’UCRAINA, DEGLI USA, DELL’EUROPA E DEL DESTINO DEL MONDO
Dopo una sporca guerra è difficile avere una pace giusta. E questa è una sporca guerra, nata nel 2014, su cui ho scritto tanto quando è esplosa in tutta la sua efferatezza nel febbraio 2022, con l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, e poi mi sono stancato, predicatore nel deserto della provincia. Per vedere se oggi una pace è possibile, dobbiamo raccontare il passato. Che comincia, dicevamo, nel 2014, quando, con un colpo di Stato sostenuto dagli Stati Uniti (Obama Presidente democratico, Biden Vicepresidente, la Clinton Segretario di Stato), fu cacciato il Presidente ucraino filo-russo Janukovyč nel contesto dell’Euromaidan. Questo Presidente, in breve, aveva accettato un prestito russo da Putin rifiutando di firmare un accordo di associazione dell’Ucraina all’Unione europea.
Dopo quel colpo di Stato furono subito emanate leggi anti-russe che penalizzarono le popolazioni filo-russe dell’Ucraina orientale, perché l’Ucraina è un Paese diviso in due parti, con ucraini nazionalisti a ovest e vicini all’Europa e a est filo-russi, con la Crimea, che la Russia subito si riprese. Nel Donbass e nelle altre regioni filo-russe, Donetsk, Lugansk, le popolazioni furono perseguitate sul piano linguistico, culturale, economico, e molte migliaia furono uccise. Si parla di un vero e proprio genocidio di decine di migliaia di filo-russi, stragi di anziani, donne e bambini (su tutte, la strage di Odessa). Dopo il conflitto del Donbass, il Protocollo di Minsk (che ebbe come mediatori il Presidente francese Hollande e la Cancelliera tedesca Merkel), che prevedeva l’immediato cessate il fuoco, lo scambio dei prigionieri e l’impegno dell’Ucraina di garantire maggiori poteri alle regioni di Donetsk e Lugansk, non è stato rispettato.
La prima Presidenza Trump si è disinteressata del problema ucraino-russo.
Così arriviamo all’invasione dell’Ucraina da parte di Putin il 24 febbraio 2022. Perché? Perché – lo abbiamo detto tante volte – il Presidente americano Biden e suo figlio Hunter facevano affari milionari col comico e tragico Presidente ucraino Zelensky, perché questi continuava a vessare le popolazioni filo-russe e addirittura voleva – appoggiato da “zio Joe” Biden – l’Ucraina nella NATO, mettendo i missili quasi nelle sale del Cremlino. E anche a un tiro di schioppo dalla Cina, che infatti ha subito sostenuto Putin.
Zelensky, incoraggiato da “zio Joe”, mezzo rimbambito sì ma sveglio quando gli conviene (non dimentichiamo che gli USA hanno piazzato in questi anni in Ucraina molti laboratori che producono armi chimiche), ha ripreso a bombardare il Donbass e a perseguitare i filo-russi, dietro la promessa di Biden di aiuti militari. Putin ha cercato di trattare con tanti Presidenti e ministri degli Esteri, ma nessuno gli ha dato ascolto. Così ha perso la pazienza e ha attaccato l’Ucraina, in questo modo mettendosi, come aggressore, dalla parte sbagliata della storia.
Anche l’Europa degli invertebrati ci ha messo del suo, ribadendo che l’Ucraina ha diritto di entrare, non solo nella UE, ma addirittura anche nella NATO, organismo di difesa che invece è stato di offesa da quando è nata, e che adesso non ha più ragione di esistere. Ha inviato, e continua a inviare, armi alimentando una sporca guerra che l’Ucraina non potrà mai vincere. Noi siamo contro l’idea di Putin di fare diventare l’Ucraina uno stato cuscinetto demilitarizzato, come la Svizzera, di transito di gas e di merci, senza armi, ma l’Ucraina, dopo la fine del Patto di Varsavia e dell’Unione Sovietica, non può entrare nella NATO e non può mettere testate nucleari a trecento chilometri da Mosca. Cuba non ha insegnato nulla.
Che pace è possibile oggi? Putin, che si è messo dalla parte sbagliata della storia, non deve apparire come un vincitore, altrimenti si giustifica la guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali e si va dritto verso la terza guerra mondiale, in un tunnel senza più ritorno, perché sarà guerra nucleare. Le regioni filo-russe, tranne la Crimea che storicamente lo è sempre stata russa, non devono essere annesse alla Russia e devono decidere autonomamente come governarsi, protette all’inizio da forze militari europee e dell’ONU. L’Ucraina non deve entrare nella NATO, e ci pare che questa sia l’impostazione della presidenza Trump che a Zelensky ha fatto un discorso rude, se vogliamo da bullo, ma sostanzialmente corretto, alla Casa Bianca. E che, all’interno del suo Paese, si sta muovendo bene anche nel campo dei diritti civili e della difesa della vita.
E l’Europa? L’Europa, con il suo immenso patrimonio storico, culturale e politico, non può continuare a fare lo zerbino degli Americani, non deve farsi scavalcare da loro in questa fase estrema in cui si vuole finalmente decidere la pace. Avere un ruolo distinto e autonomo non vuol dire mettersi contro l’Occidente gli USA, perché l’Occidente è prima di tutto l’Europa. Continuare a inviare armi e a mettere sanzioni contro la Russia, con i dazi che verranno messi magari dagli Americani sulle merci europee, vuol dire semplicemente consegnare per sempre la Russia con le sue immense risorse alla Cina e agli USA, andare incontro definitivamente al tracollo economico, politico, storico, sociale, del Vecchio Continente, lasciare la storia del mondo alla Cina, all’India, ai BRICS, alla Russia, agli USA. L’Europa, che il Presidente Trump dice sia nata per “fottere” gli Americani, deve tornare a essere protagonista del proprio destino e del proprio spazio storico. E per fare questo deve innanzitutto cominciare a costituirsi – nel pieno rispetto delle diversità – come Unione di popoli e non di burocrati e di finanzieri, come un vero e proprio organismo unitario sul piano economico e politico, militare, in grado di dispiegare in modo autonomo anche un esercito potente con il quale potere difendere la propria organizzazione sociale e la propria civiltà, faro e guida delle Nazioni del pianeta.
Utopia? Forse, ma è dall’utopia che sono nate le più grandi civiltà e ideologie del mondo. Mentre non è utopia il fatto storico reale che dall’est d’Europa e dal mondo slavo sono nate le più catastrofiche guerre europee e due guerre mondiali. L’Europa non può più permettersi di fare decidere agli altri il proprio destino.