Dio è il mio coach
di Bruno Volpe
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“CONSIGLI EVANGELICI SU MISURA PER TE”
«Credo che la Chiesa abbia bisogno di esplorare nuove strade per essere più inclusiva e accogliente nei confronti di coloro che hanno bisogno di riscoprire o trovare la fede. Così questo libro è per me un nuovo tentativo di costruire un ponte di speranza, di portare Dio nella vita di tutti».
Dopo aver raggiunto una certa popolarità sui social network grazie alle sue poesie e alle battaglie in difesa degli animali, don Cosimo Schena ha iniziato a ricevere migliaia di messaggi da tutta Italia, un’ondata di richieste di aiuto, di un consiglio, o meri sfoghi di persone che in lui hanno visto qualcuno capace di ascoltare e capire, senza giudicare. E don Cosimo ha risposto a tutti, nessuno escluso, offrendo una via semplice ed efficace per ritrovare la serenità: interpretare la vita, tanto gli eventi lieti quanto quelli tragici, alla luce della Bibbia, per trarne il buono e riscoprire il bello dell’esistenza.
È da quei messaggi che è nato il libro “Dio è il mio coach, consigli evangelici su misura per te” (Edizioni Piemme, 224 pagine, 17 €): non un manuale di self-help, ma una «messa tascabile» da portare con sé e in cui trovare conforto e comprensione, nel quale l’autore ha racchiuso una serie di consigli evangelici pratici per superare le difficoltà e ricominciare ad apprezzare il proprio presente, con le sue sfide ma anche con i momenti felici che spesso diamo per scontati. Interagendo con gli utenti, don Cosimo si è reso conto con stupore di quante persone siano alla ricerca di Dio, soprattutto quelle più lontane dalla Chiesa: questo libro, come il mezzo social, è per lui un ponte, il tentativo di tendere una mano verso chi è in difficoltà e dirgli che non è solo, che per tutti la fede può aprire le porte di un posto dove sentirsi a casa.
Un ottimo libro, un vademecum davvero ben fatto, di un sacerdote che abbina al suo ministero il ruolo di psicoterapeuta. Un libro che si legge facilmente e rappresenta una buona bussola per orientarsi nelle scelte quotidiane. Il sacerdote della diocesi di Brindisi Ostuni partendo da casi reali (ma i nomi e le situazioni ovviamente sono travisati), indica delle piste su come comportarsi secondo l’ etica cristiana. In pratica dei consigli sulla base del Vangelo. Il classico “che farebbe Gesù al tuo posto?”. Ma lo fa con misura, garbo, intelligenza e soprattutto tolleranza.
Don Cosimo, perchè per il titolo usa il termine di “coach”?
“Dio è il nostro allenatore, colui che infonde saggi consigli per la vita di ogni giorno. Seguendo lui otteniamo non una bella vita, ma una vita bella che è diverso. Nel Vangelo, che poi è la guida al nostro agire, almeno se siamo credenti, Gesù ci offre delle linee guida, quello è il nostro vademecum. Naturalmente si è liberi di scegliere, Gesù non si impone, ma si propone. Ho abbozzato questo libro come un vademecum per cercare di vivere in serenità”.
Bella impresa…
“Gesù non ci ha detto che il cristiano vivrà libero da problemi o angustie, ma chi lo segue sa bene che credendo in lui saremo attrezzati meglio, con la fede, a vivere i momenti critici con la speranza e la certezza che non siamo mai soli, che abbiamo Gesù al nostro fianco e vi pare poco?”.
Quale è il suo consiglio?
“Affidarsi sempre a Dio in tutte le scelte, saper assaporare le bellezza della vita in ogni scelta, persino quando si sta a tavola, gustando con calma i bocconi, i sapori. Ogggi andiamo troppo di fretta in tutto. Quasiasi situazione ha il suo lato postivo e allora bisogna apprezzare ad esempio il sole del mattino, una bella compagnia, un momento di felicità, la presenza di una persona cara. Però dobbiamo saper ascoltare. In questo tempo spesso manca la capacità di ascolto dell’ altro, si pensa solo a noi stessi”.
Considerato che lei è anche psicologo, qual è il grande problema di oggi?
“La solitudine. Tanti sono veramente soli. I cosiddetti leoni da tastiera, coloro che lanciano insulti o campagne violente, in realtà sono persone sole e me ne sono accorto incontrandoli di persona. Chi dal pc usa parola scomposte in verità sta male con se stesso e riflette la sua situazione. Penso a chi dice cattiverie o invettive, parla di se stesso”.
Lei sostiene che nella vita bisogna imparare a dire dei no e porsi dei limiti…
“Verissimo. E’ facile dire sempre sì e poi non si è in grado di adempiere. Invece è saggio in talune circostanze dire dei no, motivati. Un caso sono i genitori i quali devono dire dei no ai loro figli, ovviamente spiegando in maniera convincente e credibile la loro posizione. Poi è giusto porsi e porre dei limiti quando qualcuno cerca di varcarli, allora è bene ribadirli. La libertà finisce dove inizia quella di un altro”.
Lei è un prete social. Ma i social sono pericolosi?
“Assolutamente no. Dipende dall’uso che ne facciamo. In rete ci sta di tutto, sta a noi scegliere con discernimento. Non possiamo farne un mito, e neanche demonizzarli”.
Parliamo abbastanza di Dio?
“No e quando lo facciamo spesso in modo superficiale. Bisognerebbe avvicinarsi a lui con maggior convinzione senza sperare in miracoli o prodigi, ma affidandosi a Lui”.
Amore, che cosa è?
“Il maggior dono di Dio che dobbiamo riversare sul prossimo e e nelle relazioni, con maturità e sapienza, senza visioni sdolcinate. Amore è anche rispetto della libertà altrui. Non dobbiamo e non possiamo pretendere il dominio continuo sulla persona amata, quella è schiavitù”.
Come è diventato un prete social?
“Dopo il Covid e per caso, ma non mi pento. Penso che sia un buon mezzo per rilanciare il messaggio di Dio ed evangelizzare”.