Mons. Pennisi: “La Mafia è di Satana”

Mons. Pennisi: “La Mafia è di Satana”

di Bruno Volpe

INTERVISTA ALL’ARCIVESCOVO MICHELE PENNISI: “VEDERE LA MESSA IN TV NON E’ SAGGIO. LA LITURGIA RICHIEDE UNA PARTECIPAZIONE DAL VIVO”

Il Vangelo della prima Domenica di Queresima, come da tradizione, propone un tema fondamentale e centrale in Quaresima: le tentazioni alle quali ogni uomo è sottoposto. L’ azione ordinaria del demonio, che la compie in odio a Dio, è appunto la tentazione e sta all’ uomo, sia pur nella sua fragilità, saper resistere. Ne parliamo in questa intervista con Sua Eccellenza, Monsignor Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale (Palermo).

Come mai Satana osa tentare il Signore?

“Lo permette il Signore, sia ben chiaro. E lo fa con uno scopo didattico. Gesù nel deserto vuole mostrare che oltre a vero Dio, è vero uomo e inizia il suo combattimento con Satana, come accade ad ogni mortale. La tentazione è parte integrante della nostra esistenza ed è l’azione ordinaria del nemico che sa bene dove e come colpire, i nostri punti deboli ed agisce. Esiste la sua azione ordinaria, ed anche quella straordinaria che richiede risposte più incisive come gli esorcismi in caso di ossessione o possessione”.

Ma sta a noi saper resistere…

“Naturalmente è compito dell’uomo respingere queste tentazioni, però non è facile e la nostra fragilità ci fa cadere spesso. Se pregassimo di più, se avessimo una fede maggiormente robusta, i nostri anticorpi sarebbero più forti. Satana agisce facilmente dove la fede è meno radicata e poco coltivata con i sacramenti e la preghiera”.

La prima delle tentazioni è il pane…

“Se sei Figlio di Dio cambia le pietre in pane… Il demonio conosce perfettamente la Scrittura, ma la usa a fin di male, per tentare il Signore. Gesù respinge la tentazione e, in seguito, moltiplicherà i pani per tutti. Non ha pensato a se stesso quando ha compiuto la moltiplicazione dei pesci e dei pani, lo ha fatto a vantaggio del bene comune”.

Un’ altra tentazione è il potere…

“Satana ci lusinga sul denaro, sulla bella vita e sul potere che diventa una idolatria. Bisogna saper respingere questa visione idolatrica del comando, del dominio. Vale in ogni campo, anche nella vita pubblica e politica. Non bisogna servirsi, ma servire e confidare in Dio, mai nei potenti”.

Talvolta il potere rientra in una logica mafiosa…

“La mafia è atea e si basa sulle necessità della gente. Ha una visione prevaricatrice e non rispettosa della legalità, sa lusingare con denaro e successo, ottenuti in modo non lecito e per questo, diciamolo apertamente, la mafia, e la condotta mafiosa, in quanto contrarie a Dio, sono di Satana”.

In questo tempo un’ altra delle tentazioni è il sesso a buon mercato…

“Vero. Ma attenzione. La sessualità fa parte della nostra dimensione e non va demonizzata e vissuta con paura o colpa. Correttamente intesa essa è una cosa buona quando è al servizio dell’amore tra i coniugi. Nel passato tanti uomini di Chiesa hanno esagerato nel considerare i peccati contro la morale sessuale come fossero i più importanti, dimenticando che i comandamenti sono dieci e non ci sono solo quelli sessuali. Se innegabilmente sono peccaminose alcune condotte sessuali, non sono da meno le ingiustizie sociali, il dare cattiva testimonianza, la calunnia, il rubare ecc. Non dimentichiamo che il primo comandamento è onorare Dio!”.

Cosa ci dice dei rapporti sessuali prematrimoniali o irregolari?

“Il problema è serio. Come Chiesa, prima di tutto, dobbiamo essere misericordiosi e accoglienti. Il perdono non si nega mai a chi si pente attraverso il sacramento della riconciliazione. Tanti giovani vorrebbero sposarsi, ma spesso non lo fanno per motivi di disagio economico e perchè non hanno un lavoro degno o una casa. Meditiamo su questo. In quanto alle relazioni sessuali pre matrimoniali o a quelle irregolari nelle convivenze rimane il fatto che, secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, sono peccato. Però bisogna valutare sempre le situazioni caso per caso, con misericordia e realismo. Talvolta è preferibile il male minore se porta ad un bene. Insomma, non dobbiamo cadere nella psicosi dei peccati contro la morale sessuale. La dottrina, si capisce, non cambia e rimane immutata. Ma dobbiamo valutare con buon senso il mutare dei tempi e le situazioni personali. Appunto valga sempre la logica saggia del caso per caso nelle valutazioni, com misericordia e discernimento”.

Parliamo di frequenza della Santa messa. Vi è chi non va a messa e chi la domenica partecipa a tre celebrazioni…

“Andare a messa è giusto e doveroso. Vedere la messa in tv, quando è possibile andarci, non è saggio. La liturgia richiede una partecipazione attiva, ascolto della Parola e ricezione del Santissimo Sacramento. Allo stesso tempo andare tre volte alla stessa celebrazione non è equilibrato. Capisco due volte, ma non dobbiamo cadere nella bulimia sacramentale e in quella che si definisce “golosità eucaristica”. Così banalizziamo il sacramento”.

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