Georgescu estromesso. Scontri in Romania
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AVANZA LA DITTATURA IN ROMANIA
La decisione di ieri delle autorità rumene di sospendere la candidatura di Călin Georgescu alle elezioni presidenziale rappresenta un grave attacco ai principi democratici e alla sovranità popolare.
Questo atto, giustificato con accuse di estremismo e presunte interferenze straniere, solleva preoccupazioni profonde riguardo all’integrità del processo elettorale e al rispetto della volontà dei cittadini.
L’invalidazione della candidatura di Georgescu da parte dell’ufficio elettorale, basata su presunte violazioni delle leggi contro l’estremismo, crea un precedente pericoloso. In una democrazia sana, è fondamentale che tutte le voci politiche, anche quelle più estreme, possano partecipare al processo elettorale, a meno che non vi siano prove concrete e inconfutabili di attività illegali. In assenza di tali prove, la decisione appare come un tentativo deliberato di escludere un candidato scomodo, minando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche.
La sospensione della candidatura di Georgescu è avvenuta nonostante gli avvertimenti degli Stati Uniti sul rispetto del processo democratico. È significativo notare come figure di spicco sulla scena internazionale abbiano espresso preoccupazione per l’annullamento delle elezioni e la sospensione della candidatura di Georgescu.
I media rumeni parlano di incidenti tra i sostenitori di Georgescu e gli agenti dopo la decisione dell’ufficio elettorale centrale di invalidare la candidatura di Georgescu.
Adesso la decisione può essere impugnata presso la Corte Costituzionale che dovrà esprimersi entro il 15 marzo. È essenziale che le autorità rumene riconsiderino questa decisione, garantendo un processo elettorale trasparente e inclusivo, dove la volontà del popolo sia rispettata e tutelata.
Călin Georgescu ha reagito con un messaggio in inglese pubblicato su X.
“Un colpo diretto al cuore della democrazia mondiale. Ho un messaggio da lasciarvi. Se cade la democrazia in Romania, cadrà l’intero mondo democratico. Questo è solo l’inizio. È così semplice. L’Europa è ormai una dittatura, la Romania è sotto la tirannia!”.