In Italia ci sono molti tradizionalisti senza saperlo

In Italia ci sono molti tradizionalisti senza saperlo

di Matteo Castagna

I LEGAMI TRA RELIGIONE, CHIESA E POLITICA HANNO AVUTO UN RUOLO RILEVANTE NELLA STORIA D’ITALIA

I legami tra religione, Chiesa e politica hanno avuto un ruolo rilevante nella storia d’Italia, ma questo ruolo si è progressivamente ridotto con l’avanzare della secolarizzazione.
Oggi, secondo un sondaggio Radar SWG, su un campione ripetuto di 936 intervistati praticanti maggiorenni, la laicità della politica viene sostenuta da una netta maggioranza degli italiani e anche da 7 cattolici praticanti su 10.

La penetrazione del liberalismo è stata massiccia, ma il fatto che il 30% dei cattolici praticanti adulti preferirebbe uno Stato confessionale, o comunque con che rifletta i principi di quella che fu la Religione di Stato fino al 1984, è la dimostrazione pratica che esistono molti tradizionalisti, che non sanno di esserlo.

Negli ultimi 20 anni, l’elettorato cattolico praticante si è ridotto sensibilmente. Oggi copre solo il 20% del totale, secondo il sondaggio SWG. Tuttavia rimane numericamente rilevante e ma non resta oggetto delle attenzioni di molti partiti, soprattutto per quanto riguarda i temi etici e la difesa dei simboli. Rispetto al passato, si accentua la preferenza dei cattolici per il centrodestra, con Fratelli d’Italia nettamente primo partito e Forza Italia che gode di un consenso decisamente più elevato al confronto del suo elettorato complessivo, nonostante questo dato appare contraddittorio perché sui temi sensibili è il partito più a sinistra del centrodestra.

Probabilmente, rimane un movimento politico rassicurante, vicino alla piccola e media impresa, ma anche al terzo settore, così da raccogliere il consenso di una parte del ceto medio ufficialmente cattolico praticante.

“Il PD risulta la seconda forza tra i praticanti, ma la quota di questi che si riconoscono nel centrosinistra si è quasi dimezzata dal 2006 ad oggi”, rileva Radar SWG.
Pur conservando un atteggiamento di base piuttosto laico nei confronti della politica, nel resto del popolo cattolico praticante si è rafforzata la componente più radicale, la quale sostiene la necessità che la cultura cattolica incida significativamente sulle scelte della politica. Appare evidente che gli eccessi woke abbiano fatto tornare ad una dimensione eticamente cristiana, così come il timore verso l’invasione islamica e la reazione all’aggressività e all’accanimento spesso blasfemo nei confronti del Crocifisso, del Presepe, della cultura della vita sono entrati nei pensieri di molti.

Ad ogni modo, diversi valori della tradizione cattolica sono ampiamente riconosciuti come capisaldi della politica, anche dagli elettori non praticanti. Due su tutti, la dignità della persona e la giustizia sociale, seguiti dalla solidarietà, dalla pace e dalla famiglia, come matrimonio tra uomo e donna.

 

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