Conosciamo il Cardinale elettore António dos Santos Marto

Conosciamo il Cardinale elettore António dos Santos Marto

di Angelica La Rosa 

VIAGGIO NEL COLLEGIO CARDINALIZIO

Il Cardinale elettore António dos Santos Marto, Vescovo emerito di Leiria-Fátima (Portogallo), è nato il 5 maggio 1947 nel comune di Chaves, nella diocesi di Vila Real (Portogallo).

Dopo aver completato gli studi preparatori nel Seminario minore di Vila Real, ha seguito i corsi di filosofia e teologia presso l’Università Cattolica Portoghese, come alunno del Seminario maggiore di Porto.

Nel 1978, ha ottenuto il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana.

Il 7 novembre 1971 ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale, incardinandosi nel clero di Vila Real.

Dopo il suo rientro da Roma, è rimasto stabilmente nella città di Porto, come Docente di Teologia presso l’Università Cattolica. È stato anche Prefetto di disciplina del Seminario Maggiore di Porto e Responsabile dei seminaristi della diocesi di Vila Real.

Nominato Vescovo Ausiliare di Braga il 10 novembre 2000, ha ricevuto l’ordinazione episcopale l’11 febbraio 2001. Il 22 aprile 2004 è stato nominato Vescovo di Viseu. Il 22 aprile 2006 è stato nominato Vescovo di Leiria-Fátima. Dal 28 gennaio 2022 è Vescovo Emerito di Leiria-Fátima. Da Papa Francesco è stato creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 28 giugno 2018, del Titolo di Santa Maria Sopra Minerva. È membro del Dicastero delle Cause dei Santi.

Il cardinale António Augusto dos Santos Marto è un prelato portoghese progressista la cui teologia e approccio alla riforma della Chiesa corrispondono strettamente a quelli di Papa Francesco.

Ha criticato quella che chiama la “bulimia dei riti e l’anoressia della Parola”, lamentando un’eccessiva attenzione ai rituali a scapito dell’impegno con la Scrittura. La fede, ha detto, “non può essere ridotta a mera dottrina, o a un insieme di riti, o a regole di buona condotta”, aggiungendo che la Chiesa “deve prestare attenzione ai giovani, rendendosi conto che cercano una dimensione spirituale che è più profonda di quella che di solito veniva impartita prima”. Non sembra aver parlato pubblicamente di Traditionis Custodes, ma molto probabilmente concorda con il suo scopo di stabilire il novus ordo come unica forma del rito romano.

Durante la pandemia ha criticato una petizione di 500 cattolici portoghesi che chiedevano al Vaticano di annullare la decisione della Conferenza episcopale portoghese di somministrare la Comunione in mano durante la pandemia. Dopo aver chiarito che i firmatari “hanno diritto alla loro opinione”, ha lamentato che i cattolici tradizionalisti stavano “mettendo in discussione la fede stessa dei loro vescovi”. Ha argomentato anche contro coloro che amano ricevere sulla lingua la Santissima Comunione.

Il cardinale Marto ha fatto notizia anche durante la pandemia per la sua ferma posizione contro coloro che vedevano la pandemia come una punizione divina. Ha definito tali opinioni “non cristiane” e le ha attribuite a “ignoranza, fanatismo settario o follia”.

Il cardinale attribuisce grande valore alla religiosità popolare, nonostante le critiche secondo cui manca di profondità teologica o di conoscenza catechetica. La vede come “un’espressione dell’inculturazione della fede nella gente semplice”.

Il cardinale Marto si è espresso contro l’aborto, considerandolo una pratica immorale, e ha sottolineato la sua opposizione a ogni forma di eutanasia.

Ha riecheggiato la posizione di Francesco sui confini aperti nei confronti di migranti e rifugiati, criticando la rinascita di certi tipi di nazionalismo che, a suo dire, prosperano su “paura e insicurezza”. Si è anche espresso contro la politica di separazione delle famiglie al confine tra Stati Uniti e Messico, che si dice sia stata implementata dall’amministrazione Trump del 2016-2020, classificandola come “immorale”.

Marto ha criticato la richiesta dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò a Papa Francesco di dimettersi nel 2018 a causa della riabilitazione da parte di Francesco dell’abusatore caduto in disgrazia, il cardinale Theodore McCarrick. Marto ha liquidato la denuncia pubblica dell’arcivescovo come “un ignobile attacco organizzato” a Francesco, mirato a “mettere in discussione la sua credibilità e a creare divisione all’interno della Chiesa”. Ha esortato i fedeli a ricordare il messaggio della Madonna di Fatima sull’importanza dell’unità all’interno della Chiesa e a impegnarsi per la “cultura della cura” di cui ha parlato il Papa, per proteggere i bambini e combattere ogni forma di abuso.

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