Il vescovo Mansi: “Il Papa deve lavorare per la salvezza delle anime”
di Bruno Volpe
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INTERVISTA AL VESCOVO DI ANDRIA MONSIGNOR LUIGI MANSI
“Il Collegio cardinalizio è molto ampio e non mancano le grandi personalità. Sicuramente avremo un pontefice di alto livello come tutti gli ultimi della storia”: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato Monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria che legge le carte al prossimo Conclave che inizia il 7 Maggio.
Eccellenza Mansi, che Papa avremo?
“Bella domanda. Io non faccio il chiromante e non saprei. Abbiamo comunque un ampio Collegio Cardinalizio, con variegate sensibilità e personalità di alto livello. Sono certo che lo Spirito Santo li aiuterà e avremo un nuovo Pontefice all’altezza degli ultimi che sono stati tutti ottimi”.
Conclave breve o lungo?
“Anche qui difficile ed azzardato fare previsioni. In ogni caso i cardinali hanno avuto il tempo nelle Congregazioni di conoscersi e di capire le varie situazioni locali che cambiano da realtà a realtà. Inoltre è evidente che si entra in Conclave con sensibilità differenti, è sempre accaduto e non ne farei un dramma”.
Un Pontefice in continuità con Papa Francesco?
“E’ una delle possibilità. Io dico in continuità prima di tutto con il Vaticano II e con la tradizione che non è un concetto statico, ma dinamico, viene dal latino tradere, portare”.
Si parla di blocchi contrapposti, conservatori e progressisti…
“Non applicherei alla Chiesa le categorie della politica o della sociologia. Sicuramente e questo è innegabile, esistono modi di vedere la teologia e le cose ecclesiali diversi, ma è la bellezza della Chiesa, unità nella diversità”.
Che cosa conta di più?
“Alla fine il compito del Papa e della Chiesa è annunciare Cristo e il Vangelo, annunciarli a tutti e Papa Francesco lo ha fatto, accogliendo e non respingendo, spiegando anche in modo semplice e comprensibile. A mio avviso è stato un grande Papa, qualche volta forse non capito”.
Perché?
“Capita ai pontefici, ma sono certo che col tempo sarà apprezzato ancora di più, approfondito e studiato come meritano i suoi documenti e il suo Magistero che a mio avviso è perfettamente in sintonia con la dottrina della Chiesa. La sua diversità è stata nel modo di porgere, ma nulla di realmente nuovo o diverso. Solo lo stile”.
Che cosa deve fare il nuovo Papa?
“Il Papa deve lavorare per la salvezza delle anime e per l’annuncio a credenti e non. Papa Francesco ha aperto le porte della Chiesa a tutti, chi viene farà sicuramente la stessa cosa, ovviamente ogni pontefice ha il suo modo soggettivo di essere e di ragionare e vedere le situazioni. Non possiamo pretendere di avere la fotocopia o il clone di Papa Francesco”.
In sintesi qual è la cosa più importante?
“Mediare con prudenza tra le varie anime senza tendere da una parte o l’altra, evitando ferite e situazioni di contrasto che portano talvolta a reazioni scomposte e inaccettabili come quella di Monsignor Viganò che ha fatto tanto male al cuore del Papa e della stessa Chiesa”.
Come possiamo definire Papa Francesco?
“Rispetto ad esempio al suo predecessore Papa Benedetto XVI, un grandissimo e valente teologo e Successore di Pietro, ha parlato più con i gesti che con la dottrina, anche se i suoi documenti sono vari ed anche ben fatti, meritano di essere letti e studiati. Un parroco del mondo”.
Eppure la sua ultima Enciclica, la Dilexit nos non è stata molto diffusa…
“Vero ed è un peccato. Un testo bello, intenso, ricco di spunti teologici. Esso a mio avviso racchiude il cuore del suo pontificato e del suo Magistero: la misericordia, che egli ha sempre cercato e dato”.
Non avrà corso troppo?
“A mio avviso no, ha cercato di mettere in pratica la chiesa conciliare dando la preferenza agli ultimi, ai poveri, agli esclusi. Esattamente quello che Cristo ci invita a fare. Ha annunciato il Vangelo con estrema coerenza e chiarezza”.
Difficile il compito per il successore…
“Siamo fiduciosi, i Cardinali e lo Spirito Santo ci daranno un ottimo e saggio Pontefice. Guardiamo al domani con speranza”.