20 Giugno 2025

Sì alla vita, sì alla ragione

di Pietro Licciardi

ANCHE INFORMAZIONE CATTOLICA A ROMA, PER LA CONSUETA MARCIA ANNUALE DEI CATTOLICI PRO LIFE

Anche quest’anno, come ormai di consueto, il 10 Maggio si è svolta a Roma la marcia per la vita. Partita dalla basilica di Santa Maria degli Angeli si è snodata per le vie del centro fino ai Fori imperiali, incontrando sul suo percorso anche un manipolo di sgallettate che hanno voluto provocatoriamente manifestare la loro insulsa ideologia mortifera e antifemminile; niente più che un intermezzo folkloristico per un popolo festante e colorato di tantissimi giovani, adulti, anziani e famiglie che hanno sfilato con bandiere, palloncini, striscioni e cartelli per ribadire ancora una volta che la vita umana va rispettata, accolta e tutelata dal principio, ovvero fino dal concepimento nell’utero materno alla fine naturale, senza che nessuno, e men che meno lo Stato, si permetta di legalizzare pratiche omicide, come l’aborto o l’eutanasia.

Purtroppo, per onestà di cronaca, duole segnalare un calo dei partecipanti rispetto alle passate edizioni della marcia. Come al solito erano assenti le associazioni cattoliche (?) come Acli, Agesci, Azione cattolica ma anche le parrocchie, nonostante anche papa Francesco si sia espresso più volte in maniera inequivocabilmente esplicita contro aborto, eutanasia e anche la fecondazione assistita. Ma evidentemente per certi atei devoti anche la voce del Papa è una tra le tante, meritevole di essere ascoltata solo quando coincide con le proprie convinzioni e convenienze.

Evidentemente certa “dialoghite” ha fatto breccia anche tra il gregge, non in senso evangelico, con la rinuncia alla difesa dei fondamenti della fede pur di non urtare certe sensibilità mondane. Un arretramento che porta inevitabilmente anche alla perdita del comune buon senso e della ragione, fino a considerare un “diritto” l’omicidio.

Ancora una volta costatiamo la profonda verità della profezia dall’allora cardinale, poi diventato Papa, Joseph Ratzinger a proposito del “piccolo gregge” cui si sarebbe ridotta la Chiesa. Un piccolo gregge che a Roma ha sfilato non solo senza temere il giudizio del mondo ma mettendo ancora una volta il mondo davanti alle sue insanabili contraddizioni.

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