15 Giugno 2025

Il suicidio assistito viola la dignità umana

A cura della Redazione

“LEGGE E FAMIGLIA”

«Pro Vita & Famiglia esprime grande soddisfazione per l’approvazione, da parte della Giunta della Regione Lazio, del progetto di Legge che stanzia 12 milioni di euro in 3 anni per aumentare le politiche e gli interventi socio-economici a favore della famiglia, della natalità e della crescita demografica. Auspicando un iter rapido e rafforzativo verso l’approvazione definitiva della Legge da parte del Consiglio Regionale, desideriamo rivolgere un particolare ringraziamento all’impegno profuso per questo primo risultato dall’Assessore alla Famiglia Simona Baldassarre, promotrice del progetto, come a tutte le forze del centrodestra per il sostegno compatto. Dal canto loro, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle non riescono a rinunciare al loro atteggiamento ideologico nemmeno in presenza di un intervento così trasversale e necessario, lamentando l’assenza, nel progetto approvato oggi in Giunta, di incentivi all’aborto e della promozione delle istanze LGBTQ».

Così in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

«Il Parlamento non deve legiferare in alcun modo sul suicidio medicalmente assistito perché qualsiasi proposta, anche la più “moderata” o frutto di mediazione, sarebbe di per se stessa un incentivo al suicidio per migliaia di cittadini sofferenti o disabili che oggi chiedono più cure e sostegni per vivere con dignità fino al termine naturale della vita. In nessun caso lo Stato si può fare complice della morte di un essere umano, motivo per cui abbiamo sempre reputato intrinsecamente ingiusta la sentenza n. 242/2019 con la quale la Corte Costituzionale ha sollecitato il Parlamento a legiferare sul tema del fine vita prevedendo circostanze di non punibilità per chi aiuta altri ad uccidersi. Sentenza che, è bene ribadirlo, in ogni caso non ha creato alcun obbligo in capo al Parlamento di legittimare il suicidio assistito, né alcuna responsabilità per la sanità regionale di prevedere percorsi per la facilitazione delle intezioni suicidarie dei malati. Ricordiamo che la stessa Consulta con la sentenza 135/2024 ha avvertito che la legalizzazione del suicidio assistito può creare rischi ed abusi su malati ed anziani portati a sentirsi un peso. L’unica strada percorribile che tuteli la dignità umana è quella di potenziare con vigore su tutto il territorio italiano il sistema delle cure palliative, dell’assistenza ospedaliera e domiciliare ai malati e alle loro famiglie, degli incentivi per Hospice, caregiver e dunque della corretta e diffusa applicazione della legge 38/2010».
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, commenta la notizia dello spostamento dal 17 giugno al 14 luglio per l’approdo in Aula, al Senato, del disegno di legge sul Fine Vita allo scopo “di arrivare ad un testo comune”.

Pro Vita & Famiglia Onlus esprime rammarico e indignazione per la censura ideologica e politica della Commissione LIBE del Parlamento Europeo ai danni del portavoce della onlus, Jacopo Coghe, il quale è stato escluso dalle audizioni presso la stessa Commissione, che si occupa dello Stato di Diritto, e che si tengono oggi sul tema della libertà di stampa in Italia. L’intervento di Coghe era stato proposto dal gruppo Fratelli d’Italia (ECR), insieme a quelli di Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo e di Paola Ferazzoli, presidente dell’associazione Giornaliste Italiane, anch’essi esclusi.

Una vera e propria mannaia censoria – denuncia la onlus in una nota – da parte di chi si riempie la bocca di democrazia, diritti e pluralismo, ma poi nega il diritto di parola a chi viene ritenuto “politicamente scorretto”. Una censura ancora più vergognosa considerato che Pro Vita & Famiglia onlus è, da fine 2024, ufficialmente accreditata come associazione rappresentante di interessi nel Registro di Trasparenza dell’Unione Europea presso la Commissione Europea. Dunque una contraddizione in termini censurare il nostro intervento e quello degli altri nomi proposti da Fratelli d’Italia, a cui va la nostra piena solidarietà.

Non ci faremo tappare la bocca da un’Europa così palesemente e ideologicamente orientata, che ha invece dato il via libera alle audizioni di esponenti del mondo Lgbtqia+ e vicini alla sinistra.

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