16 Giugno 2025

Un Papa nel solco di Wojtyla

di Angelica La Rosa

LEONE XIV E IL COMPIMENTO DI MEDJUGORJE 

Il 105º anniversario della nascita di San Giovanni Paolo II ha assunto quest’anno un significato particolare, quasi profetico, essendo coinciso con l’insediamento di Papa Leone XIV.

Un dettaglio che, per molti, non è passato inosservato e che si carica di una potente valenza simbolica. Quando il cardinale Prevost si è affacciato per la prima volta dalla loggia di San Pietro, l’impressione è stata fulminea e condivisa: questo Pontefice è stato scelto per una missione che richiama, nel suo nucleo più profondo, quella di Karol Wojtyla.

Giovanni Paolo II fu il papa della speranza sotto oppressione, dell’identità cristiana riaffermata nel cuore del secolo ideologizzato, il difensore della libertà religiosa e il gigante che portò a compimento la profezia di Fatima, conducendo la Chiesa attraverso i travagli del XX secolo verso l’alba di un nuovo millennio.

La sua battaglia fu spirituale, certo, ma anche decisamente politica, culturale, antropologica: contro il comunismo, contro il relativismo, per l’uomo creato a immagine di Dio.

Ora, in Leone XIV, emerge una continuità provvidenziale. Se con Wojtyla si chiudeva l’epoca della profezia di Fatima, con Leone XIV potrebbe aprirsi quella del compimento di Medjugorje, che si pone come prosecuzione e approfondimento di quel medesimo disegno celeste.

La promessa del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria – mai revocata, sempre attesa – pare oggi più vicina, più urgente.

Ma non sarà una battaglia politica, questa. Papa Leone XIV si pone come il papa della conversione: conversione del cuore, della dottrina, del popolo cristiano e di coloro che ancora sono lontani.

Una conversione anzitutto intra Ecclesiam, nel corpo visibile e ferito della Chiesa, ma anche ad extra, verso un’umanità che ha smarrito il volto del Padre. La sua missione sarà spirituale nel senso più alto e profondo, perché solo da un cuore rinnovato potrà sorgere un mondo nuovo.

Leone XIV, come Wojtyla, si presenta già come un papa mariano, profetico, deciso, ma mite. È l’uomo del tempo presente, chiamato a sanare le ferite, a ricostruire la fede, a sciogliere i nodi del silenzio e della confusione. In lui si intravede la mano di Maria, la stessa che guidò la Chiesa sotto la croce del Novecento.

Se davvero Medjugorje è la continuazione di Fatima, e se davvero questo nuovo Pontificato è stato pensato per accompagnarne il compimento, allora possiamo guardarvi con speranza fiduciosa. Il tempo del Cuore Immacolato si avvicina. E la Chiesa, ancora una volta, si rimette in cammino.

 

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