13 Luglio 2025

L’ipocrita Roberto Gualtieri omaggia Leone XIV

A cura della Redazione

OMAGGIO DEL SANTO PADRE LEONE XIV ALLA CITTA’ DI ROMA

Questo pomeriggio, il Santo Padre Leone XIV ha lasciato il Vaticano per recarsi alla Basilica di San Giovanni in Laterano dove, alle ore 17.00, ha presieduto la Celebrazione Eucaristica in occasione dell’insediamento sulla Cattedra di Vescovo di Roma. Lungo il percorso per arrivare a San Giovanni in Laterano, il Papa ha sostato in Piazza dell’Aracoeli ai piedi della Scalinata del Campidoglio dove ha ricevuto l’omaggio del Sindaco, On. Roberto Gualtieri, e della Città di Roma. Al termine, Papa Leone XIV ha proseguito verso la Basilica di San Giovanni in Laterano.

Papa Leone XIV ha ricevuto l’omaggio del sindaco Roberto Gualtieri lo stesso personaggio che, purtroppo, si è sempre distinto per affermare dei principi morali contrari all’insegnamento perenne della Chiesa Cattolica (a cominciare dalla sua agenda Lgbt+) e, pertanto, non si capisce con che faccia abbiamo potuto affermare “noi e tutta la città di Roma saremo Suoi alleati”.

“Santità, sono felice di portare al nuovo Vescovo di Roma i saluti deferenti della città. Mi permetta, innanzitutto, di esprimerLe la mia gratitudine per aver scelto di rinnovare la tradizione di questo incontro ai piedi del Campidoglio, la casa dell’amministrazione civica e democratica della città. Raccogliamo questo Suo gesto, Santità, come una conferma dell’affetto che nutre per Roma, del quale Le siamo profondamente grati e che ricambiamo con tutta la generosità di cui – lo ha potuto vedere in questi giorni – è capace la nostra città”, ha dichiarato Gualtieri.

“Il legame spirituale tra la missione episcopale romana e la prospettiva universale del cristianesimo ha nutrito nei secoli questa città, generando cultura, civiltà, relazioni. Ha arricchito Roma di bellezza, di valori etici e, anche, di comuni responsabilità. Una responsabilità di pace, anzitutto. La pace è la più forte vocazione universale di Roma. E proprio alla missione della pace, Santità, ha voluto dedicare le Sue prime parole al mondo, dalla finestra della Loggia della Basilica Vaticana: un’onda gioiosa di speranza che ha attraversato l’intera città e toccato il cuore di ciascuno di noi. Roma, Santità, sa di essere osservata, amata, visitata, studiata da ogni parte del mondo. È orgogliosa di essere una capitale globale. E vuole diventare, sempre più, un laboratorio avanzato di sviluppo civile, capace di proporre al mondo soluzioni a quelle “nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro” di cui Lei ha parlato al Collegio dei Cardinali, ancorando la dottrina sociale della Chiesa al cammino postconciliare, alla cura amorevole degli ultimi, al dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo, illuminato e sorretto dal valore della fraternità”, ha aggiunto il sindaco.

Il sindaco ha anche ricordato gli impegni condivisi, a partire dal Giubileo della Speranza e in particolare dal Giubileo dei Giovani, previsto tra due mesi: “Abbiamo missioni importanti da affrontare insieme. Innanzitutto, l’impegno comune per la serena prosecuzione del Giubileo della Speranza, che regalerà alla nostra città nuovi momenti di spiritualità, di condivisione e di emozione, a partire dal Giubileo dei Giovani. Siamo pronti ad accogliere a braccia aperte la moltitudine di ragazze e ragazzi che verranno a Roma da tutto il mondo, nella consapevolezza che una delle missioni cruciali di quest’epoca riguarda proprio le aspettative dei più giovani, così desiderosi di vita, di spazi, di futuro. Soprattutto pensando a loro, quindi, dovremo dare seguito al percorso di trasformazione che Roma ha intrapreso, anche grazie al grande dono del Giubileo. Quindi portare a termine i tanti cantieri materiali e immateriali avviati, per fare di Roma una città più giusta, più sostenibile e inclusiva. Soprattutto attenta agli ultimi, ai più fragili”.

“Continueremo a lavorare affinché Roma diventi un modello di armonia tra l’uomo e l’ambiente, una città capace di governare i tumultuosi cambiamenti legati alle grandi rivoluzioni in atto, a partire dall’irruzione nelle nostre vite della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Questa città è pronta ad accompagnarLa, per contribuire ad affermare il paradigma di una nuova politica, di nuove relazioni tra popoli e Stati, di un miglioramento del modello sociale. Questo messaggio è il testimone prezioso che Papa Francesco ci ha lasciato per il Giubileo e che, ne sono certo, la Chiesa porterà ancora avanti nelle modalità che Lei, Santità, con saggezza saprà indicare. Sia certo che noi e tutta la città di Roma saremo Suoi alleati. Siamo felici che Roma sia ora la Sua città, e Le porgiamo gli auguri più intensi e sinceri per la Sua nuova missione. Noi abbiamo un grande desiderio di camminare insieme”, ha concluso Gualtieri.

Nel suo saluto, Papa Leone XIV ha detto al Sindaco di Roma:

Le sono molto grato per l’accoglienza e le parole di saluto che mi ha rivolto. Ringrazio, insieme con Lei, l’Amministrazione civica, nonché le Autorità civili e militari, nel giorno del mio insediamento come Vescovo di Roma. Iniziando ufficialmente il ministero di Pastore di questa Diocesi, sento la grave ma appassionante responsabilità di servire tutte le sue membra, avendo a cuore anzitutto la fede del popolo di Dio, e quindi il bene comune della società. Per quest’ultima finalità siamo collaboratori, ciascuno nel proprio ambito istituzionale. Appena dopo l’elezione, ricordavo ai fratelli e alle sorelle convenuti in Piazza San Pietro che sono con loro cristiano e per loro vescovo: a titolo speciale, oggi posso dire che per voi e con voi sono romano! Da due millenni la Chiesa vive il proprio apostolato in Roma annunciando il Vangelo di Cristo e prodigandosi nella carità. L’educazione dei giovani e l’assistenza verso chi soffre, la dedizione agli ultimi e la coltivazione delle arti sono espressioni di quella cura per la dignità umana che in ogni tempo dobbiamo sostenere, specialmente verso i piccoli, i deboli e i poveri. Nell’anno santo del Giubileo, questa sollecitudine si estende ai pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, e si avvale anche dell’impegno profuso dall’Amministrazione Capitolina, per il quale esprimo viva gratitudine. Signor Sindaco, auspico che Roma, ineguagliabile per la ricchezza del patrimonio storico e artistico, si distingua sempre anche per quei valori di umanità e civiltà che attingono dal Vangelo la loro linfa vitale. Con questi sentimenti, imparto la Benedizione Apostolica su questa Città e su tutti i suoi abitanti.

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